Comunali a Milano: la disfatta del centrodestra, lo scotto di una campagna elettorale in ritardo
Già a un terzo delle sezioni scrutinate la disfatta è evidente: Beppe Sala al 55,9 per cento e Luca Bernardo fermo al 33,3 per cento. Se quindi in Isola c'era chi si lanciava in commenti in milanese (Sala ha detto a margine del suo discorso ‘Sunt propi cuntent'), tutt'altra aria tirava in via Tortona. Alle ore 19.50 il candidato non si era ancora presentato, presente solo lo staff della comunicazione, nessun big del centrodestra escluso Maurizio Lupi, presidente di Noi con l'Italia, è passato di lì. Se già tutti i sondaggi prima del silenzio elettorale davano Sala vincente, vero è che le proporzioni della disfatta sono state davvero importanti: 57,73 per cento per Sala e solo 31,97 per cento per Bernardo. Se l'obiettivo era arrivare almeno al ballottaggio, come annunciato più volte nelle scorse settimane anche dal leader della Lega Matteo Salvini, questo risultato è apparso fin da subito lontano dall'essere realizzabile.
Una campagna elettorale in ritardo
I dissapori nel centrodestra hanno fatto sì che il nome del candidato arrivasse fuori tempo massimo (a luglio). Luca Bernardo poi è un pediatra, non un politico di lungo corso che avrebbe potuto fare affidamento anche su una notorietà pregressa. Il candidato civico, tanto voluto dalla Lega, in questo caso non ha portato i risultati sperati: "Sono abituato a metterci la faccia, sempre e comunque, senza dare colpe. In alcune città siamo arrivati a scegliere troppo tardi i candidati da opporre al centrosinistra – ha detto il leader del Carroccio Matteo Salvini nel corso dello speciale elettorale del Tg1 -. Abbiamo offerto ai milanesi, ai bolognesi o ai napoletani troppo poco tempo per conoscere i candidati. Siamo arrivati tardi, anche se abbiamo scelto i migliori candidati". Gli fa eco il leader di Milano Popolare e presidente di noi con l'Italia, Maurizio Lupi, che ha ammesso la sconfitta, non senza critiche: "Siamo al più basso risultato del centrodestra a Milano. I nostri elettori non sono andati a votare, per le candidature di Milano è sembrato di essere a X Factor".
Bernardo su debacle: Avevamo bisogno di più tempo, inchiesta Fanpage non ha influito
Il candidato del centrodestra Luca Bernardo una volta arrivato al suo comitato elettorale ha ammesso la sconfitta, portando come prima "giustificazione" proprio la campagna elettorale partita in ritardo: "Mi vedete con il sorriso perché sono un uomo del pubblico che si è prestato per 15 giorni alla corsa elettorale. Si poteva fare, l'avremmo potuto fare, ma dovevamo avere più tempo. Sfido chiunque in 15 giorni a fare il risultato che abbiamo fatto noi". Insomma, secondo il pediatra più di così non si poteva fare e ha già parlato del suo futuro a Palazzo Marino: "Ho deciso che starò in Comune, pur continuando a fare il medico". Un messaggio anche al sindaco Sala: "andare avanti e far crescere la nostra città. Non l'ho ancora sentito. Avrò il piacere di sentirlo". Bernardo ha anche fatto un piccolo accenno al dato dell'affluenza, il più basso di sempre per la città di Milano: "Spero davvero, al di là dei programmi, che non siano dimenticate le persone che hanno deciso di non andare a votare. Lo farò seduto in Consiglio comunale". Non è mancato un riferimento anche all'inchiesta di Fanpage.it "La Lobby Nera", che, secondo Bernardo, "non ha influito" alla debacle della sua coalizione. Sull’inchiesta di Fanpage.it la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta con le ipotesi di finanziamento illecito ai partiti e riciclaggio per le vicende relative alla campagna elettorale di Fratelli d’Italia proprio alle amministrative nel capoluogo lombardo.