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Como, sacerdote ucciso a coltellate: era stato multato per aver portato la colazione ai senzatetto

Don Roberto Malgesini lo scorso anno aveva violato un’ordinanza dell’amministrazione di centrodestra che vietava di distribuire generi alimentari ai senzatetto. Il sacerdote aveva sfidato la giunta e aveva servito la colazione ai poveri. Altri volontari avevano seguito il suo esempio. Multato, don Roberto aveva pagato la multa senza protestare.
A cura di Giorgia Venturini
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Don Roberto Malgesini, il sacerdote di 51 anni ucciso questa mattina a Como, lo scorso anno era stato multato dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Mario Landriscina. Il prete di strada, così definito da molti in città, aveva violato un'ordinanza della giunta di centrodestra che vietava la distribuzione di generi alimentari ai poveri: tra le polemiche, don Roberto aveva sfidato il Municipio e aveva distribuito ugualmente la colazione ai senzatetto che riposavano sotto il portico dell'ex chiesa San Francesco. La Caritas di Como e altri volontari avevano seguito il suo esempio. E così la polizia locale aveva iniziato a firmare multe. Dopo aver ricevuto la sanzione, don Roberto Malgesini "non aveva reagito – ricorda chi gli stava vicino – niente commenti, né interviste". Aveva semplicemente pagato la multa.

Ucciso questa mattina a coltellate da un senzatetto con problemi psichici

Il sacerdote, originario della Valtellina, è stato ucciso questa mattina in piazza San Rocco a Como da un cittadino straniero con gravi problemi psichici che, pochi minuti dopo l'aggressione, si è presentato spontaneamente in caserma. Seppur immediato l'intervento del 118, i paramedici non hanno potuto far nulla per salvargli la vita: fatale sarebbe stata una coltellata alla gola. In città lo ricordano tutti come un uomo sempre impegnato ad assistere senzatetto e migranti. Per la Caritas "era un prete dedito alla solidarietà. Se c'era bisogno di portare qualcuno dal medico lo caricava in auto e senza pensarci due volte lo accompagnava. Era un'anima generosa, non solo per vocazione religiosa, ma soprattutto per quella umana. Aiutare gli altri è il precetto su cui aveva basato la sua intera vita".

La tragedia arriva pochi giorni dopo le proteste contro la giunta comunale per un video in cui si vedeva l'assessora alle Politiche sociali di Como Angela Correggia che butta nei cassonetti dei rifiuti la coperta di un migranti senzatetto che dormiva sotto i portici di San Francesco. "Non mi sono pentita. Ma neanche per idea", aveva commentato l'assessora rispondendo alle critiche.

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