Como, picchiavano i coetanei per rapinarli: arrestati tre componenti minorenni di una baby gang
Tre ragazzini di Como, componenti di una baby gang del quartiere periferico Rebbio, sono stati arrestati dalla polizia e trasferiti al carcere minorile Beccaria di Milano. Le manette sono scattate nella mattinata di oggi, martedì 10 novembre, per mano degli agenti di polizia che hanno accusato i tre di rapina e tentata rapina. Secondo quanto raccolto dai poliziotti, i membri della baby gang, che sui social avevano postato un video in cui inneggiavano alla droga e alla cosiddetta vita da strada, si sarebbero resi protagonisti di atti di terrore ed intimidazione nei confronti di alcuni coetanei durante l'estate appena trascorsa, specialmente nel loro quartiere.
Calci e pugni per rubare un borsello
Come riportato dal Corriere della sera, l'episodio più grave contestato ai tre giovani sarebbe riconducibile alla sera dello scorso 7 agosto quando si sarebbero avvicinati ad un gruppo di coetanei aggredendoli a calci e pugni prima di rubargli tutto quanto avessero indosso. Dai cellulari alle catenine: la gang li aveva lasciati senza nulla. Due delle vittime, comunque, erano riuscite a contattare il 112 senza rivelare però informazioni utili, forse a causa della paura. Dopo qualche giorno, però, i ragazzini si sono convinti a parlare con le forze dell'ordine che, evidentemente, li avevano rassicurati. Dunque, sono emersi i dettagli del pestaggio rivelatisi estremamente utili all'identificazione dei tre minorenni.
La ricostruzione del pestaggio
Secondo quanto emerso, le vittime si sarebbero imbattute per caso nella baby gang. I suoi componenti, quindi, avrebbero cominciato ad insultarli prima di buttare a terra uno dei malcapitati che non voleva consegnargli un borsello. Un altro ragazzino, invece, sarebbe stato colpito più volte al volto, forse raggiunto anche dal martelletto rompivetro sottratto ad un autobus. Una volta arrivati alle identità degli aggressori, tutti già noti alle forze dell'ordine, gli agenti li hanno arrestati e portati in carcere.