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Como, niente multe ai clienti in cambio di pranzi gratis: nei guai ausiliario della sosta

È indagato per corruzione l’ausiliario della sosta che è accusato di non aver multato diverse auto appartenenti a un ristorante a Como in cambio di pranzi gratis: secondo quanto emerso dalle indagini portate avanti dalla locale infatti il 67enne avrebbe usufruito di pasti gratis per almeno sei mesi prima di una segnalazione anonima giunta proprio nei suoi confronti.
A cura di Redazione Milano
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Immagine di repertorio
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Un sistema ben collaudato che prevedeva pranzi gratis in un ristorante della città di Como in cambio di multe non date alle auto dei clienti e dei dipendenti dello stesso locale. Per questo un ausiliario della sosta è finito nei guai: l'uomo, 67 anni, è stato denunciato ed è indagato per corruzione.

Secondo quanto emerso dalle indagini portate avanti dalla polizia locale dopo una segnalazione avvenuta nel gennaio 2019, il 67enne avrebbe nel periodo che va dal 4 gennaio al 23 luglio dello stesso anno evitato di multare almeno cinque volte l'auto del proprietario del ristorante dove poi si recava a mangiare per pranzo, senza pagare. Ma non solo, in questo valzer di multe mancate ci sarebbero anche dipendenti e clienti dello stesso ristorante. Dagli accertamenti del sostituto procuratore di Como Pasquale Addesso, l'uomo, dipendente della Como Servizi Urbani, società a partecipazione pubblica che fa capo al Comune, incaricata della gestione delle strisce blu, le aree di sosta gestite con parcometro, complessivamente avrebbe ignorato ben 26 episodi di violazioni.

L'ausiliario applicava nei suoi turni di lavoro il medesimo modus operandi evitando di sanzionare le auto prive di ticket quando riconosceva che appartenevano al gestore del locale o ai dipendenti, oppure perché sul cruscotto era ben visibile il biglietto da visita del ristorante. Poi entrava e mangiava senza pagare il pasto. Come riportato da IlGiorno a essere indagati sono sia il proprietario del ristorante come "corruttore" che lo stesso ausiliario del traffico: dopo aver preso visione degli elementi che sostengono l’accusa contro di loro, e valutare come difendersi, potranno chiedere un interrogatorio per raccontare la loro versione dei fatti.

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