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Como, i funerali di don Roberto Malgesini: “Suo martirio è immeritato, amiamo come ha fatto lui”

Si sono svolti i funerali di don Roberto Malgesini, il prete di Como ucciso da un 53enne senzatetto che dapprima ha ammesso l’omicidio salvo poi ritrattare. Le celebrazioni funebri si sono svolte in Valtellina, dove don Roberto era nato, e sono state condotte dal vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni.
A cura di Filippo M. Capra
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Si sono svolti i funerali di don Roberto Malgesini, sacerdote di Como ucciso da un senzatetto irregolare identificato in Ridha Mahmoudi, un cittadino tunisino di 53 anni che in un primo momento aveva confessato l'omicidio salvo poi ritrattare, chiamandosi fuori.

I funerali di don Roberto in diretta streaming

La celebrazione funebre, aperta a pochi intimi a causa delle restrizioni per il Covid che si sta tenendo in Valtellina, è in diretta streaming su Youtube dal canale de "Il settimanale della Diocesi di Como" per concedere a tutti i fedeli comaschi di poter dare un ultimo, seppur virtuale, saluto al cosiddetto "prete degli ultimi", apprezzato da tutta la comunità per il suo impegno nel sociale. I funerali sono celebrati dal vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni, con l'ausilio di alcuni preti vicini a don Roberto Malgesini, che ha parlato di don Roberto come "un fratello che ha lavorato generosamente per la diffusione del Vangelo". La funzione, per cui è stata bloccata la possibilità agli utenti di commentare, è stata seguita da una media di circa 3.500 persone.

Il vescovo di Como: Don Roberto un fratello che ha lavorato generosamente

Durante la predica, monsignor Cantoni ha detto: "L'anima di don Roberto, uomo giusto e mite, è nelle mani di Dio. E se anche la sua fine è ritenuta una sciagura, egli vive nella pace quale martire della misericordia. Proprio qui don Roberto ha compiuto i primi passi per imparare la faticosa arte del dono di sé. Ha cominciato ad apprendere dal vivo esempio dei suoi genitori la capacità di diventare puro pane spezzato che sazia la fame altrui come Gesù. Ogni giorno infatti attorno a noi sperimentiamo una grande fame d'amore che domanda accoglienza, che ricerca solidarietà, che chiede e offre perdono. Proprio a servizio di queste fami don Roberto avrebbe manifestato in seguito la sua capacità d'amare. Per fare un uomo ci vuole un villaggio, dice un proverbio africano, per diventare un cristiano adulto nella fede è indispensabile una comunità capace di autentici gesti di solidarietà. Lo ricordo negli anni della sua formazione presbiterale, con quanta passione e gioia coltivava un'amicizia intima con il Signore Gesù".

Monsignor Oscar Cantoni
Monsignor Oscar Cantoni

"Nello stesso tempo – ha continuato il monsignore – ammiravo con quanta affabilità condivideva la vita dei suoi compagni di seminario. Ha seminato tanto bene nelle due comunità a cui è stato inviato e che tutti riconoscono. Poi, col consenso e in comunione con il vescovo, ha scelto di prendersi cura degli ultimi e di accettare anche le loro fragilità offrendo in cambio accoglienza piena e amorevolezza, con una delicata attenzione d'amore ai singoli. Possiamo affermare senza ombra di dubbio che don Roberto aveva preso sul serio le parole del Signore: "Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo dei miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me"".

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Monsignor Cantoni: Non sciupiamo il martirio di don Roberto

"Siamo chiamati a scoprire Cristo nei poveri e a prestare ad essi la nostra voce nelle loro cause. Dobbiamo essergli amici ed ascoltarli, come ha dichiarato Papa Francesco. In questi giorni la nostra comunità cristiana e l'intera nostra società riscopre questo straordinario messaggio d'amore che don Roberto ha incarnato con disarmante semplicità e che egli rimanda a noi poiché sia diffuso. Proseguiamo con la tenerezza di don Roberto nei confronti dei bisognosi e dei poveri in particolare, riconosciuti e accolti come la vera carne di Cristo. Una nuova primavera di Grazie ci prepara il Signore attraverso il martirio di don Roberto, non sciupiamo questa straordinaria e immeritata occasione. E ciascuno faccia la sua parte", ha infine chiosato il vescovo di Como.

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