Como, dall’inizio della scuola 19 classi con almeno un alunno positivo: 374 studenti in quarantena
Non è passato neanche un mese dall'inizio della scuola che già alcuni studenti hanno ripreso le lezioni online. Colpa del coronavirus, di tamponi positivi e quarantene: a Como sono 374 gli studenti che hanno avuto un caso positivo in classe e quindi costretti alla quarantena, 29 invece tra insegnanti e operatori scolastici, anche della provincia di Varese, che sono in isolamento. Secondo i dati riportati dai medici di Ats (Agenzia per la tutela della salute) Insubria, in totale dal 14 settembre ad oggi le classi con almeno un caso positivo sono 19: 7 sono scuole primarie, 6 quelle secondari e 3 istituti di secondo grado e 3 asili nido.
Ats Insubria: Rispettate le principali norme igieniche di prevenzione
Sono poi gli stessi medici di Ats Insubria che ribadiscono il rispetto delle regole principali: "Raccomandiamo a tutti non solo a studenti, famiglie, personale scolastico e non, di osservare le principali norme igieniche di prevenzione: dal lavaggio frequente delle mani, all’utilizzo della mascherina, fino al mantenimento del distanziamento interpersonale di almeno un metro, evitando assembramenti negli spazi comuni. È davvero indispensabile che si rispettino queste semplici regole per contenere la diffusione dei contagi".
A Como un ragazzo di 19 anni denuncia il suo viaggio su bus affollati per andare a scuola
Solo la settimana scorso un ragazzo di 19 anni di un istituto superiore di Como aveva denunciato a Fanpage.it il suo viaggio sul bus che ogni mattina lo porta a scuola: la gente è tutta ammassata e non tutti indossano la mascherina. Per il ragazzo è inutile dover rispettare le regole anti-Covid nelle scuole se poi sui mezzi pubblici non è garantito il distanziamento. La situazione è peggiorata dopo il via libera di Regione Lombardia al ritorno alla capienza dell'80% sui mezzi pubblici. O meglio, la situazione è ritornata a quelle di qualche mese fa quando ancora il Covid non c'era e l'effetto sardine sul bus causava "solo" stress. Oggi però bisogna fare i conti anche con il virus.