Commessa litiga con una cliente e le nomina la carta fedeltà “Donzella Svampita”: multa di 300mila euro
Una lite tra una dipendente e una cliente potrebbe costare alla La Rinascente spa 300mila euro a meno che non decida di risolvere la controversia entro 30 giorni pagando la metà dell’importo o al contrario di impugnare il provvedimento.
La lite due anni fa
I fatti risalgono al 24 luglio di due anni fa quando la discussione tra una cliente e una commessa era finita con la violazione delle norme sulla privacy: la dipendente dell'importante marchio milanese infatti il giorno stesso della lite aveva disattivato la fidelity card della cliente e ne aveva attivata una nuova all'insaputa della cliente stessa che nella nuova carta aveva preso il nome di "Donzella Svampita".
L'intervento del Garante della privacy
Quando la cliente se ne è accorta ha chiamato il servizio clienti che le ha confermato in effetti della nuova fidelity card. Così la donna ha immediatamente scritto al Garante della privacy per valutare eventuali profili di irregolarità nel trattamento dei suoi dati personali. La segnalazione poi è arrivata fino all'istruttoria dell’Authority: la vicenda si è conclusa a sfavore del famoso marchio La Rinascente spa. Le indagini infatti sono andate oltre il singolo fatto: le autorità hanno scoperto che per errore gli ordini di 70 utenti erano finiti nelle mail di altri 5 clienti e-commerce. Violando così le norme sulla privacy. Da qui la maxi multa da 300mila euro.
Sanzione disciplinare per la dipendente
La dipendente invece è stata punita dall'azienda con una sanzione disciplinare, ma il caso è stato archiviato come "leggerezza di una dipendente che ha violato le istruzioni ricevute nonché, più in generale, un predefinito protocollo".