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Comincia oggi a Milano il processo di appello per il caso Mormile, l’educatore carcerario ucciso dalla ‘Ndrangheta

L’avvocato dei familiari di Mormile chiede ai giudici di valutare se ci sia un conflitto di interessi tra l’imputato, Salvatore Pace, e il suo legale Verdoliva indagato per i dossieraggi della società Equalize insieme a Carmine Gallo, che potrebbe aver avuto ingerenze nella difesa processuale.
A cura di Alice De Luca
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Oggi comincia a Milano il processo di appello per l'omicidio di Umberto Mormile, l'educatore del carcere di Opera ucciso dalla ‘Ndrangheta nel 1990. L'omicidio fu rivendicato dall'organizzazione terroristica Falange Armata e per esso furono condannati in via definitiva Domenico e Antonio Papalia come mandanti e Antonio Schettini e Antonino Cuzzola come esecutori materiali.

Al banco degli imputati comparirà oggi Salvatore Pace, collaboratore di giustizia condannato in primo grado a sette anni come responsabile per l'omicidio di Mormile. Fabio Gaetano Repici, legale dei familiari della vittima (Stefano, Nunzia e Daniela Mormile rispettivamente fratello, sorella e figlia), ha chiesto prima di tutto che la corte di Assise di Appello di Milano valuti l'esistenza di un conflitto di interessi tra l'imputato Pace e il suo avvocato difensore Salvatore Verdoliva. In secondo luogo l'avvocato ha chiesto ai giudici di verificare se nella difesa di Pace ci sia stata un'ingerenza da parte di Carmine Gallo, ex sostituto commissario della Polizia di Stato ora indagato nell'inchiesta sui dossieraggi abusivi da parte della società Equalize.

Nella memoria difensiva depositata, infatti, Repici evidenzia come proprio l'avvocato Verdoliva sia indagato in questo stesso caso con le accuse di accesso abusivo a sistemi informatici e rivelazioni di segreti d'ufficio in concorso con Gallo. Secondo Repici diversi elementi farebbero pensare che Pace abbia nominato come suo difensore Verdoliva "su induzione del sostituto commissario Gallo", che negli anni Novanta collaborò con la Procura di Milano "per la gestione di innumerevoli collaboratori di giustizia", compresi quelli che intervennero a proposito dell'omicidio di Mormile.

Repici sostiene che Verdoliva si trovi "in plateale conflitto d'interessi con il proprio assistito Salvatore Pace", dal momento che attualmente l'avvocato è "sottoposto a indagini in concorso con Gallo per questioni attinenti proprio, fra l'altro, l'assistenza difensiva dell'imputato Pace, indirizzata da Carmine Gallo".

É quindi da verificare, secondo Repici, se ci sia stata un'"ingerenza" di Gallo nella difesa dell'imputato Pace e "se ciò derivi dai legami dello stesso Gallo con esponenti dei servizi segreti, al fine di ottenere l'esclusione di esponenti di apparati di sicurezza dal coinvolgimento nell'omicidio di Umberto Mormile". I giudici dovrebbero accertare, cioè, se Gallo sia intervenuto nella difesa di Pace affiancandogli il difensore Verdoliva al fine di coprire qualche membro dei servizi segreti coinvolto nell'omicidio e con cui lui stesso avrebbe avuto legami.

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