Come vivono le persone nel Cpr di Milano: il video dell’uomo che non riesce nemmeno a reggersi in piedi
Non si fermano le denunce sulle condizioni in cui versano le persone trattenute all'interno del Centro di permanenza per il rimpatrio di via Corelli a Milano. In un video, arrivato alla redazione di Fanpage.it che sarebbe stato registrato nella mattinata di oggi, venerdì 28 luglio, è possibile notare un ragazzo scalzo che non riesce a rimanere in piedi. La prima immagine mostrata, infatti, è quella del giovane seduto a terra che prova ad alzarsi. La scena si svolge in un cortile dove ci sono almeno due materassi abbandonati a terra e su cui probabilmente riposano "gli ospiti".
Le immagini del ragazzo che non riesce a rimanere in piedi
Si nota poi l'uomo barcollare. Dopo pochi passi, lo si vede fermo e intento a toccare terra. Dopo qualche secondo riprende a camminare, ma è costretto a fermarsi nuovamente: non sembra riuscire a muoversi, quasi sul punto di cadere.
E infatti un altro dei trattenuti (anche lui senza scarpe) si alza da un materasso, lasciato sul pavimento sporco e senza alcun lenzuolo, per poterlo aiutare: prende la sigaretta caduta a terra e lo fa sedere su un altro materasso all'ombra. Da quanto apprende Fanpage.it, al protagonista del video vengono somministrati medicinali. Forse psicofarmaci.
Nessuna delle persone trattenute, nonostante la scena sia stata ripresa e diffusa, sembra essere sconvolto da quanto ha appena visto. Nemmeno il ragazzo che lo ha soccorso. A dimostrazione di come queste situazioni siano all'ordine del giorno. Soprattutto nessun medico, operatore sanitario o agente si è avvicinato al giovane per sapere come stesse o se avesse bisogno di assistenza.
Le proteste degli ultimi anni
Da anni alcuni attivisti, avvocati, giornalisti ed esponenti politici denunciano le condizioni disumane in cui sono costretti a vivere le persone trattenute all'interno. Solo alcuni mesi fa la rete No ai Cpr aveva diffuso le immagini di vermi nel cibo. Nelle settimane successive è stato dimostrato come vi sia un uso massiccio di psicofarmaci su chi vive dentro la struttura.
Ieri a Fanpage.it l'avvocata Simona Stefanelli ha raccontato come un suo cliente, trattenuto sempre al Cpr sia stato portato alla frontiera nonostante la legale avesse presentato ricorso contro il decreto di espulsione e il giudice non si fosse ancora espresso.
I primi però, a protestare per il mancato rispetto dei loro diritti sono proprio gli stessi che sono costretti a viverci: in via Corelli sono state innescate diverse proteste con materassi dati alle fiamme. Spesso però le loro contestazioni sfociano in gesti estremi con atti di autolesionismo: per esempio, l'anno scorso, un ragazzo si è cucito la bocca con il fil di ferro. Subito dopo, gli agenti lo hanno bloccato e glielo hanno strappato a mani nude.