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Come sta il padre accoltellato alla gola dal figlio 30enne a Milano: si trova ancora in prognosi riservata

L’uomo di 76 anni accoltellato alla gola dal figlio 30enne nell’appartamento che i due condividono in via Filippino Lippi a Milano (Città Studi) nella notte tra il 2 e il 3 novembre si trova ancora in prognosi riservata. Le sue condizioni sarebbero stabili.
A cura di Francesca Del Boca
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Ha accoltellato il padre alla gola dopo una violenta lite, lasciandolo steso sul pianerottolo in una pozza di sangue. Così i soccorritori hanno trovato l'uomo di 76 anni che nella notte tra sabato 2 e domenica 3 novembre è stato aggredito dal figlio di 30 anni, poi fuggito dopo aver colpito al volto con un pugno la sorella, 40 anni, che tentava di fermarlo.

L'uomo, giunto in codice rosso all'ospedale Niguarda, si trova tuttora ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Terapia intensiva. Nonostante la gravità della ferita inferta al collo le sue condizioni di salute sono stabili, e non si trova in pericolo di vita. È stata invece medicata in Pronto soccorso la sorella intervenuta in difesa del padre, e dimessa con 20 giorni di prognosi per una ferita lacero-contusa al mento.

L'aggressione è avvenuta all'interno dell'appartamento che padre e figlio condividono al primo piano di una palazzina in via Filippino Lippi a Milano, zona Città Studi. Ignote le motivazioni che hanno scatenato la discussione poi sfociata in tragedia. Secondo quanto emerso finora, il 30enne avrebbe da tempo dato segni di evidente malessere psicologico. Fermato ore dopo la fuga dai carabinieri mentre girovagava per via Carlo Ravizza (Buonarroti), dall'altra parte della città, viene portato al carcere di San Vittore con l'accusa di tentato omicidio.

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