Come si trasformerà Milano con il piano per risparmiare energia contro il caro bollette
Anche Milano si prepara a tirare la cinghia. È tempo di risparmio, contro il rincaro dell'energia e i numeri folli che i cittadini e gli enti pubblici o privati si sono ritrovati scritti sulle ultime bollette. Così Comune di Milano, A2A e Politecnico stanno varando un nuovo piano contro l'aumento dei costi di luce e gas: come potrebbe trasformarsi la città, secondo le prime ipotesi sul tavolo?
Luci spente in città
Una primissima idea potrebbe essere quella di spegnere l'interruttore di alcune luci durante le ore notturne. In primis quelle del Pirellone, il palazzo della Regione, che andrà in modalità "riposo" dalle 20 e non più dalle 22. E poi le vetrine dei negozi, spente alle 23 anziché alle 24, la chiusura anticipata alle 19 delle attività nei centri commerciali e porte serrate con i riscaldamenti accesi.
Senza contare i i punti d’illuminazione pubblica ancora da ammodernare con lampade a led, meno impattanti sulla bolletta.
Uffici pubblici chiusi il venerdì
Un'altra ipotesi è quella di chiudere gli uffici comunali il venerdì (ad esclusione di quelli aperti al pubblico, come l'ufficio anagrafe), e di lasciare i dipendenti collegati da remoto. "Nella logica dello smart working verrebbe da frazionarne l'utilizzo per mantenere una certa densità di frequentazione degli uffici" ha detto il sindaco Beppe Sala. "Ma se si vuole risparmiare energia meglio chiudere il venerdì che il mercoledì, perché se chiudi al mercoledì ora che spegni e riaccendi è un problema".
Settimana corta a scuola?
Sulla settimana corta a scuola, poi, il governatore lombardo Attilio Fontana si è mostrato possibilista: "Togliendo il sabato, può essere una strada già sperimentata altrove senza conseguenze negative", ha detto. Ma la proposta non è ben vista dal governo nazionale e dal ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, che ha già chiuso la via. "Le scuole devono essere le ultime su cui intervenire in merito ai temi energetici", ha tagliato corto.
Addio nuoto di mattina
Si è fatta avanti anche l'assessora allo Sport Martina Riva, per contribuire ad abbassare il totale in bolletta del Comune. "Potremmo chiudere le piscine al mattino. Anziché aprire alle 7 di mattina, qualche centro potrebbe aprire a mezzogiorno", ha dichiarato. Milanosport, il gestore degli impianti, nei primi sei mesi di quest’anno infatti si è visto più che raddoppiare i costi di luce e gas: se nel primo semestre del 2019 aveva speso circa 635.000 euro di energia elettrica e circa 570.000 euro di gas, oggi la spesa sale a 1.118.000 euro di energia elettrica e ben 1.668.000 euro di gas.
Ha frenato poi Beppe Sala, per ripararsi dalle polemiche: "L'assessora si è sbilanciata perché la maggior parte dei corsi è al pomeriggio, ma non dobbiamo certo immaginare di farlo oggi".Come si trasformerà Milano con il piano per risparmiare energia contro il caro bollette
"Non sarà un piano rigido"
Il sindaco Beppe Sala fa intendere comunque che le nuove misure saranno più che altro indicazioni, e non imposizioni. "Non prevedo un piano rigido ma diverse possibilità di azione", ha detto il primo cittadino. Insomma: i dettami più drastici e impopolari si confezioneranno solo in casi estremi.
C'è chi, per questo, chiede di più, come i rappresentanti dei Verdi. "Ho molta paura che si ricorra a dei palliativi, come spegnere le luci dei negozi alle 22 invece che alle 22.30. Oppure dei buoni consigli: fai la doccia più breve, cuoci la pasta con il coperchio sulla pentola… i cittadini non hanno bisogno di buoni consigli. Hanno bisogno di regole serie. E di chi le fa rispettare", ha dichiarato il capogruppo Carlo Monguzzi, invocando misure più rigide.
Quel che è certo, nel frattempo, è che ci aspetta un nuovo periodo. E Milano, come ha saputo fare durante il periodo del lockdown, saprà sicuramente adattarsi a una fase diversa. Sicuramente un po' più buia, e più fredda.