Come sarà il Villaggio olimpico per Milano-Cortina 2026 e come diventerà uno studentato “per tutti”
A 858 giorni dall'inizio delle Olimpiadi invernali, continuano i lavori nel cantiere del Villaggio olimpico nell'area dell'ex scalo ferroviario di Porta romana. Due i nodi principali dello spazio in costruzione: lo studentato vero e proprio, che si comporrà di 1.700 posti letto tra monolocali e bilocali, e l'area circostante, che ospiterà un parco e servizi pubblici.
L'intero perimetro, tra il ponte di Via Ripamonti e quello di corso Lodi, a Milano, è stato circondato da un murales realizzato da 20 artisti che lo hanno decorato in una tre giorni di improvvisazione artistica. All'inaugurazione dell'opera di street art, il 2 ottobre, hanno partecipato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il ministro dello Sport e i Giovani Andrea Abodi, il presidente del Coni Giovanni Malagò e Manfredi Catella, l'amministratore delegato di Coima, una delle società immobiliari più importanti coinvolte nella progettazione.
La consegna dovrebbe avvenire entro luglio 2025. A differenza degli impianti, come la pista da bob che è ancora in cerca di un costruttore, a oggi, l'area dello studentato è quasi finita, sarà chiusa a inizio 2024. Ferma è ancora la parte circostante, che comprende un parco e l'area riservata ai servizi pubblici. Per la società che lo costruisce, comunque, i lavori sono in anticipo "di tre mesi".
Lo studentato
La prima area che sarà consegnata è quella che riguarda lo studentato. Sei edifici da sette piani ciascuno con 1700 posti letto per 1.400 atleti. Si tratta di case prefabbricate, che verranno montate già ammobiliate, comprese di bagni con specchio.
Ci abiteranno atleti olimpici e paralimpici impegnati nelle olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026. Dopo la gara, a occuparlo saranno gli studenti delle università di Milano. "Sarà in mano agli studenti dall'anno accademico 2026-2027" ha dichiarato Manfredi Catella, presidente di Coima.
La società, che si occupa di investimento sviluppo e gestione del patrimonio immobiliare, è tra le principali firme del distretto di Porta nuova, compreso il Bosco verticale. Ora è l'interlocutore primario del futuro scalo Porta romana. Secondo l'amministratore delegato di Coima, i posti letto avranno un prezzo medio tra i 600 e i 900 euro. Un costo che anche Catella definisce "caro". Per ridurlo, spiega a Fanpage.it, si faranno accordi per "un contributo pubblico che le università metteranno a favore dello studente". Le università coinvolte negli accordi sono sia private che pubbliche: Statale, Bicocca, Politecnico, Bocconi, Iulm, Cattolica, San Raffaele e Humanitas.
Il progetto dello scalo
Il villaggio è solo una parte dell'area dell'ex scalo Porta romana. Le case degli atleti si troveranno in sei edifici, che saranno conclusi entro luglio 2025. L'opera sorge nello scalo ferroviario che fino agli anni Novanta era utilizzato per lo scambio merci e che poi per vent'anni è stato abbandonato. Di quello che esisteva prima, sono rimaste tre facciate, quelle della cosiddetta "squadra rialzo", cioè il gruppo di operai che rialzava i treni per ripararli.
Quelle facciate, che la soprintendenza ha impedito di demolire e che lasciano l'ultima traccia dell'appartenenza a Ferrovie dello Stato, saranno l'ingresso della mensa per gli atleti. Poi, ospiteranno servizi pubblici, ancora da definire. Nell'area sottostante, un maxi parcheggio con centinaia di posti auto.
L'area del villaggio olimpico e del parco è pari a 190mila metri quadrati ed è stata acquistata per 180 milioni di euro dal Fondo investimento Porta romana, che comprende Coima, Covivio e Prada Holding, cui è affidata la costruzione dell'area verde destinata a diventare un giardino pubblico.
I nodi da sciogliere
L'area è già popolata da universitari, con i due studentati gemelli di un altro colosso immobiliare, che ha costruito proprio a pochi metri dallo scalo ferroviario e ha affittato le stanze a prezzi che vanno dai 700 ai 1.700 euro al mese. In una zona in cui le case hanno già costi proibitivi, valutati intorno ai 7mila euro al metro quadro per la vendita, queste case rischiano di tagliare fuori da Porta romana famiglie e single.
Secondo Catella, la soluzione sarà disseminare appartamenti a prezzi abbordabili in tutta Porta romana. "Abbiamo un accordo con il Consorzio cooperative lavoratori – dice a Fanpage.it – per progettare isolati di residenza sociale convenzionata integrata con quella libera". Si tratta di 225 appartamenti in edilizia convenzionata ordinaria e 95 in edilizia residenziale pubblica, ovvero le case popolari. Queste case varranno la metà del mercato attuale della zona, circa 3.600 euro al mese e, come spiega Catella a Fanpage.it, "saranno diffusi su tutto il quartiere, non concentrati in un'area specifica".