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Omicidio di Giulia Tramontano

Come riusciva Impagnatiello a mostrarsi così sereno nel video del gender reveal mentre avvelenava madre e figlio?

Il video del gender reveal del figlio di Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano racconta una normalità disarmante. Il barman 30enne si fingeva felice, ma stava già avvelenando la sua compagna e il loro bambino. Due mesi più tardi, li avrebbe uccisi in quel salotto di Senago (Milano).
A cura di Margherita Carlini
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Abbiamo avuto modo, in questi giorni, di vedere il video della festa organizzata per il gender reveal del piccolo Thiago. Una festa che si era tenuta nella giornata del 17 marzo 2023, insieme ai familiari più stretti di Giulia e Alessandro. Un video intimo, che ci racconta di una normalità disarmante, in un contesto che potrebbe essere rappresentativo della gran parte di noi.

Il soggiorno di un appartamento come tanti altri, con le pareti appena tinteggiate, i palloncini preparati per svelare ai parenti il sesso del nascituro e tutti i dettagli di un’abitazione che ripercorrono i momenti più felici della vita della coppia. I bambini che corrono e giocano, i parenti felici e i cori in auspicio del sesso desiderato. Nello stesso soggiorno, nello stesso angolo di quell’abitazione a Senago, in cui Giulia verrà uccisa solo due mesi più tardi, sotto la stessa mensola piena di foto che parlano di una felicità che era solamente finzione.

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Un video tanto normale quanto raccapricciante, visto quanto sarebbe successo poco dopo e dal momento che, mentre Impagnatiello si mostrava così entusiasta davanti ad amici e parenti per la nascita di questo suo secondo figlio, in realtà stava già avvelenando con il topicida Giulia e Thiago da gennaio. Quello che più colpisce osservando queste immagini è soprattutto la reazione di Tramontano e Impagnatiello dopo la rivelazione del sesso del nascituro.

Si può notare come non ci sia nessun tipo di interazione tra i due, ognuno si muove verso una rispettiva direzione (quasi opposta), abbracciando parenti e amici, ma tra i due ragazzi non si osserva nessun contatto, nessuno scambio di affetto o di vicinanza. Un comportamento indicativo, a mio avviso, di quanto il progetto della genitorialità non fosse in realtà un progetto condiviso, ma vissuto, da ognuno, in maniera differente, con aspettative e investimenti che oggi possiamo definire divergenti.

Giulia Tramontano
Giulia Tramontano

Questa distanza ci viene confermata anche dalle parole della mamma di Giulia, che racconta come la notizia della gravidanza fosse stata gestita all’interno della coppia. Se da un lato infatti, Giulia, innamorata del suo compagno, era stata felice di scoprire di essere incinta, Alessandro non aveva avuto la stessa reazione, anzi si era detto contrario all’idea di far proseguire la gravidanza. “Giulia mi ha parlato della sua gravidanza e lo ha fatto piangendo”, racconta in aula la mamma. Giulia piangeva perché lui quel bambino non lo voleva e lo aveva detto anche lei, perché Alessandro per la sua vita “aveva altri progetti”.

Quando a gennaio 2023 Giulia aveva scoperto di aspettare il bambino e lo aveva comunicato ad Alessandro, lui, che da mesi frequentava già un’altra ragazza, aveva inizialmente detto di non volere quel figlio. Di fronte alla disapprovazione ricevuta dai familiari di Giulia e a fronte di questa sua posizione, Impagnatiello, pur di non rispondere della responsabilità delle proprie scelte, aveva deciso di fingere ancora. Di fingere di aderire a quella vita che in realtà gli risultava troppo stretta per la visione grandiosa che aveva di sé.

Alessandro Impagnatiello
Alessandro Impagnatiello

Lui che sognava di fare l’attore, che scherzava sulla possibilità di vincere un Oscar, che si sentiva gratificato per il fatto di lavorare in un bar di lusso seppur quel contesto sociale era ben lontano da quello di provenienza, che si sentiva appagato dalla relazione con una ragazza più giovane, aveva scelto di gestire a modo suo quella situazione: facendo finta di essere felice, mentre tentava lentamente di uccidere Giulia e suo figlio.

Lo aveva fatto da gennaio, utilizzando quei tratti che lo caratterizzano: la sua capacità manipolatoria, che lo aveva portato, anche prima di gennaio, a mistificare la realtà rappresentando Giulia come la sua ex e come una donna mentalmente instabile che era rimasta incinta di un altro dopo un rapporto occasionale; il suo ego smisurato che lo ha portato, fino all’ultimo, anche dopo l’omicidio, a pensare che quel complesso castello di bugie potesse reggere e la sua totale mancanza di empatia, attraverso la quale è riuscito a perseguire i suoi obiettivi senza preoccuparsi delle conseguenze delle sue azioni e del dolore che avrebbe procurato.

Di fronte a questo scenario risultano per nulla credibili le dichiarazioni dell'avvocata di Impagnatiello, Giulia Gerardini, che al termine dell’udienza ha dichiarato che l’incontro fra Giulia Tramontano e quell’altra ragazza, quel pomeriggio del 27 maggio 2023, “è stato la scintilla di tutto”. Una dichiarazione molto grave, non solo perché smentita dal tentativo reiterato del suo assistito di avvelenare Giulia e il bambino già mesi prima dell’omicidio (circostanza che sarebbe provata dal tossicologico, dalle ricerche effettuate –“quanto veleno per topi è necessario per uccidere una persona”- e dal rinvenimento dello stesso veleno), ma anche perché espressione di un atteggiamento collusivo con quello dello stesso Impagnatiello, volto cioè a far ricadere la responsabilità del femminicidio sulla stessa Giulia. Un femminicidio che Impagnatiello aveva programmato e tentato da tempo.

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