Come i due vigilantes si sono impossessati di migliaia di banconote destinate due anni prima al macero
Avevano il compito di mandare al macero migliaia e migliaia di banconote, forse oggetto di una tentata rapina al bancomat e quindi macchiate dalla vernice rossa. Come impone la procedura della Banca D'Italia: le banconote vengono macchiate di inchiostro da dispositivi antirapina quando c'è anche il sospetto di un furto. Così che se venissero prese dai ladri sarebbero inutilizzabili. Queste banconote poi vengono affidate ad alcuni vigilantes di caricarle su un porta valori e di portarle al macero. Esattamente questo che in teoria dovevano fare due vigilantes e che in pratica invece hanno deciso di non distruggere i soldi e di tenerli con sé. Per farci cosa? Ma soprattutto come riuscivano a nascondere l'inchiostro rosso?
Stando a quanto riportato da fonti investigative a Fanpage.it, i due colleghi avrebbero quindi trasformato il denaro in nuovi pezzi da cinquanta euro che avrebbero usato per pagare i 2.50 euro di pedaggio della barriera di Grandate, in provincia di Como. Così sono state spese una trentina di banconote e ad accorgersi di tutto è stata la società Autostrade per l'Italia che ha presentato denuncia dopo che ha capito che alcune banconote utilizzate per alcuni pagamenti erano contrassegnate dall'inchiostro antirapina. Subito sono scattate le indagini della polizia stradale di Como e della sostituta procuratrice di Como Simona De Salvo: grazie a una lenta e attenta analisi delle immagini delle telecamere di video sorveglianza della zona è stato possibile risalire ai due vigilantes responsabile di tutto.
Da ulteriori accertamenti è emerso che uno dei due indagati era impegnato proprio nell'Ufficio Caveau occupandosi della gestione e dello smaltimento del denaro inutilizzabile dopo il contrassegno di inchiesto. A quanto pare quei soldi non sono mai finiti al macero. Da giovedì 29 febbraio due dipendenti della ditta Modialpol Vedetta 2 dovranno difendersi dall'accusa di peculato in concorso.