Evasione carcere Beccaria di Milano, come hanno fatto i 7 detenuti a scappare
Il giorno dopo l'evasione di sette ragazzi dal carcere minorile Beccaria di Milano, si cerca di capire come sia stato possibile. Come un gruppo di giovani sia riuscito a scavalcare il muro che circonda la struttura e darsi alla fuga, senza che qualcuno se ne accorgesse subito.
Sono solo alcuni dei punti che cercheranno di chiarire gli alti vertici del carcere con un gruppo di rappresentanti del Dipartimento della giustizia minorile del ministero nell'incontro in programma oggi 26 dicembre. Tra questi il direttore generale del Dipartimento, Giuseppe Cacciapuoti, e il sottosegretario alla Giustizia con delega al trattamento detenuti e agli istituti minorili, Andrea Ostellari.
La dinamica dell'evasione
Sembra ormai certo che il gruppo di sette detenuti avesse organizzato la fuga approfittando dei lavori di ristrutturazione in corso ormai da anni nel carcere. Approfittando quindi del cantiere i minori hanno aperto "un varco nella recinzione per poi scavalcare il muro di cinta", secondo quanto riferito da Gennarino De Fazio, segretario generale del sindacato UILPA Polizia Penitenziaria.
Sei dei sette ragazzi, che erano in carcere per furti e rapine, sarebbero saliti sulle impalcature per poi calarsi da un muro più basso, mentre uno avrebbe utilizzato un lenzuolo. Avrebbero deciso di fuggire quando si trovavano nel campo di calcio dell'Istituto: dodici ragazzi stavano giovando, mentre con loro c'era solo un agenti di polizia penitenziaria.
Una fuga che per tre di loro è durata solo poche ore, mentre si continuano a cercare gli altri quattro. Come spiega a Fanpage.it De Fazio, gli agenti penitenziari si sono accorti dell'evasione pochi minuti dopo "vedendo che mancavano dei detenuti e i pannelli divelti". Nessuno però si sarebbe accorto nel momento in cui il gruppo ha creato un varco nella recinzione e tanto meno quando i detenuti hanno scavalcato il muro. Perché? Come è stato possibile?
Sovraffollamento e carenza di personale al carcere Beccaria
A Fanpage.it solo pochi giorni fa Valeria Verdolini, referente per la Lombardia dell'Associazione Antigone, aveva spiegato il sovraffollamento dei giovani detenuti e la una carenza di personale la carcere Beccaria. "I ragazzi lamentavano la carenza di personale: le attività ci sono, ma non sempre c'è copertura", aveva tenuto a ribadire. E poi: "La carenza di personale infatti – continua la referente – non consente di poter svolgere le attività previste e in un carcere minorile, questa problematica risulta ancora più grave che in una struttura per adulti".
Stando ai dati forniti a Fanpage.it lo scorso 19 dicembre i detenuti sono 46 nonostante la capienza massima sia di 31. I disagi quindi non sono pochi, se si conta poi quei lavori di ristrutturazione che sembrano non avere mai fine. Eppure per i giovani della struttura il carcere dovrebbe essere un'occasione di formazione: "La popolazione che troviamo all’interno dell’istituto, è composta da ragazzi che hanno pochissime risorse personali su cui contare e quindi la loro possibilità di imbroccare strade migliori è molto limitata. Per questo il carcere dovrebbe essere un'occasione di formazione". Da qui forse la voglia di scappare: uno degli evasi è stato scoperto che sarebbe uscito dal carcere a gennaio.
Le tensioni e le aggressioni all'interno del carcere minorile
L'evasione del gruppo di minori non è che l'ultimo negativo episodio che ha visto coinvolto negli ultimi mesi il carcere. La scorsa estate un ragazzo di 16 anni sarebbe stato torturato e violentato da altri detenuti. L'episodio su cui si sta facendo ancora chiarezza sarebbe avvenuto tra il 7 e l'8 agosto e vedrebbe tra i presunti responsabili anche un membro "della banda di trapper facenti capo a Simba La Rue e Baby Gang".
E ancora: in questo mese invece due agenti della Polizia penitenziaria sono stati picchiati da un detenuto e sono finiti al pronto soccorso per le lesioni riportate. Tanto che il sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria ha confermato "segnali preoccupanti dall'universo penitenziario minorile". E ora, il giorno di Natale, arriva la notizia dell'evasione del gruppo di giovani.