Come ha fatto la truffatrice seriale a prelevare almeno 49 volte da conti correnti non suoi
Francesca Casali è stata arrestata ad Agrigento, dove ora è domiciliata, per l'ipotesi di reato di "possesso di documenti di identificazione falsi". La richiesta della misura cautelare è stata avanzata dalla Procura di Pavia dopo mesi di indagini svolte dai carabinieri. Attraverso questi documenti, la donna classe 1980 che vive e opera in Lombardia, avrebbe messo a segno "una innumerevole serie di episodi di truffa ai danni di istituti bancari e sportelli postali". Al momento, su di lei pendono 49 procedimenti penali, ma dalla Procura assicurano che "le attività di indagine proseguiranno".
La tecnica usata per le truffe
Secondo quanto ricostruito, Casali riusciva a mettere a segno i colpi sfruttando la sua "straordinaria capacità di persuasione e dissimulazione" e tutte le informazioni che riusciva a ottenere delle vittime designate. Si è scoperto, infatti, che la 43enne si presentava agli sportelli conoscendo i dettagli personali di donne realmente esistenti che avevano un conto corrente o un rapporto di credito con quella determinata filiale.
Sapeva rispondere a domande ben precise su di loro, oltre a conoscere la professione e persino il codice fiscale. Inoltre, se tutto questo non bastava, si faceva stampare biglietti da visita con il nome e il cognome della truffata. Con questi elementi, riusciva a farsi consegnare i contanti, a volte anche migliaia di euro, e poi spariva.
Il raggiro veniva scoperto solo quando la reale intestataria del conto chiedeva spiegazioni su transazioni e prelevamenti che mai aveva autorizzato. Le numerose denunce hanno portato all'identificazione di Casali, che ora si trova agli arresti domiciliari, come presunta responsabile di almeno 49 colpi sul territorio pavese, e chissà quanti altri ancora in tutta la Lombardia.