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Come ha fatto la donna trovata morta nel bagagliaio di un’auto a suicidarsi senza l’aiuto di nessuno

Dopo dieci giorni è stato trovato nel bagagliaio di un’auto parcheggiata in un supermercato il cadavere di una donna. L’ipotesi più accreditata è il suicidio, ma la dinamica è ancora da chiarire.
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Immagine di repertorio
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È stato lì, chiuso nel bagagliaio di un'auto nel parcheggio di un supermercato per dieci giorni, e nessuno si è accorto di niente. Nessuno si è accorto di lei fino a quando non si è cominciato a sentire un tanfo sempre più importante arrivare da quella macchina in sosta da ormai troppo tempo.

Così è stato ritrovato, raggomitolato su se stesso, il cadavere di una donna nel parcheggio del supermercato Le Vele di Desenzano Del Garda, in provincia di Brescia. Purtroppo il contesto è di quelli desolanti, fatto di malattia mentale e profonda depressione, verso cui il nostro Paese deve ancora fare una sincera riflessione su come aiutare chi ne è affetto.

L'ipotesi del suicidio

La donna, una 50enne residente in provincia di Biella, aveva già tentato il suicidio in passato e, dai primi rilievi della Polizia scientifica e del medico legale sembra che abbia fatto un'overdose di farmaci.

Un'ipotesi che confermerebbe un secondo tentativo, questa volta purtroppo andato a buon fine, di suicidarsi. Ed è verso questa direzione che si concentrano le indagini degli investigatori del Commissariato di Desenzano Del Garda.

Ma c'è un dubbio che tartassa tutti, gli investigatori in primis: come ha fatto la donna a suicidarsi e, poi, chiudersi all'interno del bagagliaio dell'auto? E soprattutto perché farlo e non lasciarsi morire all'interno dell'abitacolo?

La dinamica del suicidio

Gli inquirenti sono chiari e categorici nel riferire che, prima di formulare qualsiasi ipotesi più concreta, è necessario effettuare l'autopsia sul cadavere della donna e concludere i rilievi sul luogo del suicidio. Nulla, quindi, è per il momento ancora scritto.

Ma la ricostruzione più attendibile e accreditata, visti anche i trascorsi della donna, è che possa essersi prima chiusa all'interno del bagagliaio dell'auto, un SUV da cui sarebbe possibile chiudere il portellone dall'interno, e quindi abbia ingerito i farmaci per togliersi la vita.

Una scelta quindi senziente e ben progettata, forse per evitare di essere notata e salvata, come era successo in passato. Anche se quale possa essere stata la reale motivazione di una così singolare dinamica del suicidio resta il vero mistero di questa storia.

Ma d'altronde capire la psiche di un suicida non è di certo un'impresa semplice.

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