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Arresti tra ultras di Milan e Inter

Come gli ulltrà dell’Inter riuscivano a entrare senza biglietto allo stadio San Siro: chi li aiutava

La Curva Nord aveva studiato diverse strategie per guadagnare dalla rivendita dei biglietti delle partite a San Siro e per permettere ad alcuni tifosi di entrare gratis allo stadio.
A cura di Giorgia Venturini
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Tra gli obiettivi principali degli ultrà dell'Inter, arrestati ora nell'ultima inchiesta della Procura di Milano, c'era anche quello di poter entrare gratis allo stadio San Siro. La Curva Nord aveva studiato diverse strategie, servendosi dei contatti che gli ultrà avevano istaurato con alcuni dirigenti della società e con chi era addetto ai controlli allo stadio San Siro prima della partita. A gestire per conto dell'Inter gli ingressi illeciti allo stadio e il traffico illecito di biglietti era Renato Bosetti, tra i 19 ultras destinatari lo scorso 30 settembre di una misura cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari di Milano. Ma perché la Curva aveva scelto proprio Bosetti e come faceva in modo che parte della Curva entrasse gratis al Meazza?

Il ruolo di Renato Bosetti nel "traffico" illecito di biglietto a San Siro

Come spiegano gli atti della Procura, il motivo principale del reclutamento di Bosetti "nel nuovo organigramma sembra essere proprio la sua elevata competenza e la sua rete di conoscenze nell'ambito del bagarinaggio e degli ingressi abusivi allo stadio". Bosetti dopotutto non era uno qualunque: era un personaggio storico della Curva ed era stato tra i leader fino agli anni '90. Poi era uscito dalla Curva per creare un proprio Inter Club ufficialmente, chiamato Old Fans — Gate 3. Con il nuovo Direttivo gli ultrà dovevano rivedere il "traffico di biglietti" che fino ad allora era stato il loro principale guadagno: "Le Curve – entra nel dettaglio la Procura – infatti godevano di ingenti quantitativi di biglietti ricevuti con forti agevolazioni dalle società e la rivendita degli stessi a prezzo maggiorato consentiva guadagni molto elevati a chi, tra gli  ultras, riusciva a detenere il controllo di tale traffico". Era quindi necessario trovare nuove soluzioni e strategie.

Tutte le strategia di guadagno della Curva Nord di San Siro

Bosetti era fondamentale poteva "contare su una fitta e consolidata rete di conoscenze nell'ambiente degli steward, la cui collaborazione, come si approfondirà in seguito, è elemento imprescindibile per la realizzazione di un ulteriore flusso illecito di denaro, quello  proveniente dall'introduzione di tifosi privi di biglietto o muniti di titolo relativo a settori di livello  inferiore rispetto a quelli poi realmente occupati", aggiunge la Procura. Bosetti "lavorare" parallelamente per proprio conto e per conto della Curva Nord. Nel dettaglio il capo dell'Old Fans puntava su questi seguenti punti per ristabilire il "traffico" illecito di vendite di biglietti e ingressi gratis allo stadio. I suoi guadagni arrivavano da:

  • L'accaparramento e rivendita di biglietti a prezzo maggiorato (il classico bagarinaggio);
  • L'accaparramento e la rivendita per singoli eventi sportivi di tessere di abbonamento per l'intera stagione (sfruttando agevolazioni da parte della società Inter) intestate ad individui che evidentemente non ne hanno il reale possesso;
  • L'illecito ingresso (previo corrispettivo in denaro) di tifosi privi di alcun titolo, grazie alla complicità di steward compiacenti.

Per fare in modo che questo avveniva in modo efficace, Bosetti si coltivava tutto l'anno i rapporti con la società. Poi teneva lui personalmente veri e propri registri contabili contenenti elenchi di "clienti", di prenotazioni di biglietti e dei relativi pagamenti. Il pagamento dei biglietti da lui rivenduti finiva su specifiche carte Postepay. E ancora: faceva cambi di nominativi sulle tessere di abbonamento a sua disposizione, effettuati senza seguire le corrette procedure. E pochi minuti prima delle partire accompagnava ai cancelli i gruppi di "clienti" garantendogli di saltare i controlli. Tutto attraverso un contatto "diretto con steward collocati in posizioni strategiche durante le partite, nonché con i responsabili degli stessi steward", riporta la Procura.

Come i tifosi riuscivano a entrare gratis all'interno dello stadio San Siro

Dalla Curva Nord venivano utilizzate principalmente due modalità per fare entrare nello stadio i tifosi senza titolo. La prima era approfittare dell'ingresso riservato a chi doveva introdurre all'interno del Meazza striscioni o altro materiale per le varie coreografie. Infatti un'ora prima dell'apertura al pubblico dei cancelli, una media di 70-80 ultras entrano ingresso nell'impianto sportivo per introdurre coreografie, striscioni, bandiere, tamburi e megafoni. Per questo accesso di solito non è necessario il controllo elettronicamente gli abbonamenti ai tornelli: si accede attraverso la porta di servizio aperta dagli stewards preposti ai controlli. "In tal modo – continua la Procura – le tessere non utilizzate vengono raccolte e poi date in prestito a terze persone dietro pagamento di una cifra che varia di volta in volta in base all'importanza del match. La gestione ‘centralizzata' di una cospicua quota di tessere da parte del Direttivo della Curva è un aspetto essenziale per comprendere le logiche economiche del sodalizio".

La seconda modalità era sicuramente la collaborazione con gli Steward in servizio ai cancelli e alla base delle scale che portano ai settori. "L'accordo – spiegano gli inquirenti – con detti Steward compiacenti, almeno nei primi incontri monitorati, ha visto la necessità, da parte della Curva, di brevi incontri preliminari volti a perfezionare e consolidare il meccanismo degli illeciti ingressi, concordando addirittura l'affiancamento di elementi della Curva al personale steward, così da rendere più agevole l'attività di "selezione" dei gruppi di tifosi da far accedere illecitamente".

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