Come funziona il regolamento Aler per il cambio alloggio: chi può fare domanda e quali deroghe sono previste
![Un palazzo Aler di Milano (foto da LaPresse)](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/29/2024/06/casa-aler-milano-lombardia-1200x675.jpg)
Il cambio alloggio in meno di due mesi di Stefano Tacconi ha riaperto il dibattito sulla gestione delle case Aler e sui tempi che l'azienda di edilizia residenziale controllata da Regione Lombardia impiega per rispondere alle esigenze dei suoi utenti. In particolare, a luglio 2023 la famiglia dell'ex portiere della Juventus ha firmato il contratto per la prima abitazione e due mesi dopo ha chiesto, e ottenuto, un trasferimento. Tuttavia, come ha fatto notare la consigliera regionale Carmela Rozza (Pd) in alcuni casi le famiglie sono costrette ad aspettare "anche fino a quattro anni prima di poter cambiare casa". Il Regolamento per la mobilità di Aler Milano, entrato in vigore il 22 marzo del 2018, spiega in quali contesti i nuclei familiari possono richiedere il cambio di alloggio e in quali casi possono accedere alle deroghe per le liste d'attesa.
Chi può chiedere un cambio di alloggio
Come specificato dal Regolamento per la mobilità di Aler Milano, per richiedere il trasferimento da un alloggio a un altro devono sussistere alcune condizioni. All'interno del nucleo familiare deve essere presente almeno un membro che sia affetto da "minorazioni o malattie invalidanti", che comportino una percentuale d'invalidità pari o superiore al 66 per cento, oppure un componente di età superiore ai 65 anni. Possono chiedere il cambio anche i nuclei familiari in condizioni di sovraffollamento o che abbiano "gravi e documentate necessità".
Si può presentare domanda per un nuovo alloggio anche se quello in cui si vive ha bisogno di interventi di manutenzione straordinaria, di ristrutturazione edilizia, di sicurezza pubblica e di degrado ambientale. Infine, si può chiedere il trasferimento anche per necessità di avvicinamento al posto di lavoro.
Requisiti necessari per presentare la domanda di mobilità e la proposta di alloggio
Per poter presentare la domanda di mobilità, è necessario che l'utente sia in regola con il pagamento dei canoni e degli oneri accessori. In caso di morosità, il direttore dell'Unità organizzativa gestionale (Uog) può autorizzare il trasferimento in seguito a una sottoscrizione di un piano di rientro. Inoltre, la richiesta di mobilità può essere presentata dagli assegnatari "purché siano decorsi almeno 12 mesi dalla data del provvedimento di assegnazione".
Nel caso in cui la domanda venga accolta, in genere all'utente viene proposto un alloggio di superficie equivalente a quello di partenza, o comunque idoneo alle necessità degli inquilini. In caso di rifiuto del cambio per problemi di accessibilità o mancanza di servizi, Aler presenterà una seconda offerta. Se, invece, dovesse essere l'utente a rinunciare al nuovo alloggio, potrà presentare una nuova domanda dopo 12 mesi. Di norma, le Uog provvedono a presentare offerte di alloggi nella propria zona di competenza.
Come funzionano le liste d'attesa e quali deroghe si possono ottenere
Una volta accettata la richiesta di mobilità, l'utente viene inserito in una lista d'attesa. Questa segue un ordine che segue determinati criteri. Innanzitutto, si tiene conto della presenza di persone affette da malattie invalidanti, o con una percentuale di invalidità pari o superiore al 66 per cento o nuclei familiari con un componente over 65. Si guardano, poi, le condizioni di sovraffollamento, di gravi e documentate necessità di salute e di avvicinamento al posto di lavoro.
Il Regolamento, però, prevede anche una serie di deroghe alle posizioni in lista che vengono applicate in casi di necessità soggettive e oggettive. Per quanto riguarda la prima categoria, si deve valutare se la permanenza di un utente in quel determinato alloggio determini un "grave pregiudizio alla propria incolumità", che sia certificato, per problemi di salute o per ragioni di sicurezza.
Nella seconda categoria, invece, rientrano le situazioni in cui l'alloggio versa in uno stato di pericolo per cedimento strutturale, conseguente a eventi non imputabili al nucleo familiare, ed è dichiarato inabitabile dai vigili del fuoco. Oppure, il caso in cui l'alloggio non è immediatamente assegnabile per carenza di manutenzione. Infine, sono previste deroghe per situazioni di cambi consensuali e per quelli che avvengono nello stesso caseggiato.