Come è stato incastrato il compagno di Nataly Quintanilla, arrestato per omicidio e occultamento di cadavere
Nelle ultime ore sembra essersi complicata la posizione di Pablo Gonzalez Rivas, compagno di Jhoanna Nataly Quintanilla Valle, la donna di origine salvadoregna scomparsa a Milano il 24 gennaio. A suggerire un suo coinvolgimento nella sparizione della donna sarebbero i video delle telecamere del palazzo in cui la coppia viveva: nelle immagini si vede la compagna entrare nel condominio la sera della scomparsa, da cui non esce più. Tra le 2 e le 3 di notte si vedrebbe però l'uomo scendere nei box trascinando un pesante borsone, per poi caricarlo sulla sua auto. I pm, che hanno interrogato il 48enne, ritengono anche che si sia contraddetto in diversi punti delle sue dichiarazioni.
Un altro punto sospetto in questa vicenda sarebbe l'ultimo messaggio inviato su whatsapp a un'amica dal telefono di Nataly Quintanilla. Risale alle 00:39 della notte tra il 24 e il 25 gennaio ma secondo gli inquirenti potrebbe essere stato scritto dal compagno dopo la morte della donna. Lo suggerirebbe il fatto che sia formulato in modo diverso rispetto agli altri e che i due messaggi ricevuti dopo siano statu letti ma rimasti senza risposta.
Alcuni elementi farebbero pensare che la donna non avesse intenzione di andarsene a breve: nel pomeriggio del giorno della scomparsa, un venerdì, aveva chiamato la dottoressa per cui lavorava come baby sitter per avvisarla che aveva preso per sbaglio i guanti del bambino ma che li avrebbe riportati lunedì. Gli inquirenti ora indagano sul possibile movente di Rivas e in particolare stanno cercando di capire se avesse un'altra donna. L'uomo avrebbe una ex moglie e due figli a El Salvador, ma non sembra che avesse in programma di vederli.
Rivas ha aspettato una settimana per denunciare la sparizione della 40enne e le indicazioni che lui ha fornito sugli spostamenti della donna non sono state confermate dalle immagini delle videocamere. L'uomo ha anche raccontato che al momento della scomparsa la compagna stava attraversando un periodo di angoscia e che parlava spesso di morte, cosa che è stata smentita dalle amiche della donna. Il 48enne, indagato per omicidio volontario aggravato e soppressione di cadavere, è stato sentito dai pm e si è avvalso della facoltà di non rispondere. La Procura ha quindi disposto un fermo e il sequestro dell'appartamento, del suo cellulare, del computer e dell'automobile.
La denuncia una settimana dopo la scomparsa
Il primo elemento poco coerente in questa storia è il ritardo della denuncia di scomparsa, presentata da Rivas il 31 gennaio, una settimana dopo la sparizione e dopo il primo allarme lanciato dalla datrice di lavoro di Quintanilla. "Ho aspettato una settimana perché non pensavo potesse esserle accaduto qualcosa – aveva spiegato il 48enne a Fanpage.it – credevo fosse da un'amica". L'uomo ha anche raccontato di essersi addormentato la notte della scomparsa e di non essersi accorto di nulla: "Quella sera avevo preso la solita medicina per dormire, non lo so a che ora è uscita. Mi sono accorto che non c'era la mattina presto, intorno alle 5".
I video delle telecamere
Proprio sull'uscita di Quintanilla si innestano nuovi dubbi: Rivas ha raccontato che la donna si sarebbe allontanata dal loro monolocale di piazza dei Daini da sola, portando con sé due valige, il bancomat e i documenti: "Quella sera ha messo alcuni abiti in un trolley, ma abbiamo poco spazio in casa e spesso metteva gli abiti che non indossava nelle borse, per questo non mi è sembrato strano che lo stesse facendo". Ma i video delle telecamere di sorveglianza della zona, visionati dai carabinieri del Nucleo investigativo guidati dal comandante Antonio Coppola e coordinati dal pm Alessia Menegazzo e dall’aggiunto Letizia Mannella, non hanno ripreso Quintanilla uscire di casa negli orari indicati dal compagno. Hanno invece immortalato Rivas che la sera della scomparsa scende nei box del condominio trascinando un pesante borsone, per poi caricarlo sulla sua auto.
Lo stato d'animo di Nataly Quintanilla prima della scomparsa
Altre incongruenze sono emerse quando Rivas ha raccontato lo stato d'animo della 40enne poco prima della scomparsa: "Ha una zia che sta molto male, parlava solo della morte– ha spiegato l'uomo – diceva che se fosse morta, nessuno l'avrebbe cercata. Negli ultimi mesi non era più la stessa: il suo permesso di soggiorno stava per scadere e qui è difficile trovare qualcuno che ti faccia un buon contratto".
La versione del compagno è stata però smentita dalle amiche della donna. Una di loro, Danielly Guillèn, ha raccontato a Fanpage.it: "Noi non l'abbiamo mai vista depressa e sicuramente non parlava di morte. Anzi, ci è sempre sembrata contenta, sempre col sorriso. Inoltre era molto interessata al lavoro che io le stavo passando, era motivata a chiamare, a mettersi d'accordo con la signora". Della stessa idea anche la datrice di lavoro della 40enne, che sempre a Fanpage.it ha raccontato: "Noi non l'abbiamo mai vista turbata, è sempre stata solare, serena, rassicurante, affidabile, precisa, attenta, dolcissima con i bimbi".