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Come è stato incastrato il 23enne che ha abusato di una ragazza fuori da una discoteca in corso Como

Come hanno fatto gli investigatori della Squadra Mobile di Milano a incastrare dopo mesi il 23enne responsabile della violenza sessuale in corso Como, insospettabile impiegato della Brianza? L’esame del Dna rinvenuto sugli abiti della vittima, le telecamere di sorveglianza e l’auto intestata alla mamma.
A cura di Francesca Del Boca
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"Tranquilli, è la mia ragazza", aveva raccontato al buttafuori della discoteca. E invece era una giovane sconosciuta incontrata in pista, e palesemente stordita dall'alcol, che aveva attirato fuori dal locale con la scusa di uscire a fumare: qui, nei dintorni di corso Como a Milano, l'ha caricata in macchina e ha abusato di lei, per poi abbandonarla su una panchina davanti alla stazione Garibaldi. Per questo un 23enne della Brianza, a quasi un anno dal fatto, è stato arrestato lo scorso 9 marzo dalla polizia, sorpreso a casa dei genitori.

È successo nella primavera del 2023, nella notte tra il 12 e il 13 maggio. Ma come hanno fatto gli investigatori della Squadra mobile, coordinati  dal pm Alessia Menegazzo, a incastrare dopo mesi il 23enne, insospettabile impiegato di Seveso dalla fedina penale immacolata? Innanzitutto grazie al pezzo di targa dell'auto (intestata alla mamma) e al modello immortalato dalle telecamere di sorveglianza di corso Como, che riprendono la studentessa mentre barcolla, sostenuta da un ragazzo, fuori dalla discoteca Tocqueville: cammina a fatica, inciampa, la testa cade sempre all'indietro. "Non ero in me, continuavo a dirglielo. Mi sono anche arrabbiata", dirà poi il giorno successivo agli investigatori la 18enne, durante gli accertamenti medici che riscontreranno gli abusi subiti poche ore prima.

Ma non solo. È il Dna rinvenuto sugli abiti della vittima a inchiodare definitivamente il giovane alle sue responsabilità: gli agenti lo raccolgono chiamando direttamente il 23enne in Questura a Milano per sottoporlo a un tampone salivare, convincendolo che servisse per le indagini sul furto di una catenina d'oro che aveva denunciato mesi prima.

Ma non solo. Il 23enne, pochi giorni prima dell'aggressione sessuale, era stato sanzionato dagli agenti di polizia, intervenuti fuori dall'Alcatraz di via Valtellina su segnalazione di alcune ragazze che l’avevano visto compiere atti osceni all'interno della propria macchina.

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