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Come è morto Luca Marengoni, il 14enne investito dal tram in via Tito Livio mentre andava a scuola in bici

Aperta un’inchiesta per omicidio stradale colposo nei confronti del tranviere. Il ragazzino avrebbe scartato di lato verso i binari del tram con la bicicletta, mentre pedalava per raggiungere il liceo Einstein in via Tito Livio.
A cura di Francesca Del Boca
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È accaduto tutto in un attimo. Quell'attimo fatale per Luca Marengoni, il liceale 14enne che ieri mattina è stato travolto e ucciso da un tram in via Tito Livio (Milano) mentre pedalava per andare a scuola. Una tragedia senza una spiegazione.

O forse sì: indagano gli inquirenti sulla dinamica dell'incidente. Per il momento, come da prassi, è stato aperto un fascicolo per omicidio stradale colposo nei confronti del tranviere 55enne che era ai comandi della vettura, e disposti per lui gli esami tossicologici per alcol e droghe.

Accertamenti anche sulla velocità del mezzo che percorreva il rettilineo, per stabilire se corresse troppo forte o se procedesse a normale andamento di crociera.

Indagato il tranviere 55enne alla guida del mezzo che ha travolto Luca Marengoni

Un uomo distrutto, raccontano i testimoni. Un uomo che ha visto un ragazzino morire sotto i propri occhi, con il senso di colpa di chi non è riuscito a frenare in tempo per evitarlo. È svenuto più volte, ed è stato soccorso dai sanitari intervenuti nel disperato tentativo di salvare Luca, incastrato con la sua bicicletta tra le lamiere del tram 16 e i binari di via Tito Livio. Ma cosa è successo prima? Perché si è arrivati a questo punto?

La bicicletta di Luca Marengoni dopo l'incidente
La bicicletta di Luca Marengoni dopo l'incidente

La dinamica dell'incidente in via Tito Livio a Milano

Secondo le prime ricostruzioni, la mattina dell'8 novembre il 14enne stava pedalando in compagnia di un compagno di classe. Da casa nel quartiere Città Studi stava raggiungendo come ogni giorno il suo liceo in via Albert Einstein, una traversa di via Tito Livio, tra la zona di Calvairate e Porta Romana.

Si trovava nel lato della carreggiata che conduce verso il centro quando, secondo alcune testimonianze, avrebbe svoltato all'improvviso per attraversare nel tratto asfaltato che ricopre i binari del tram, all'altezza del suo istituto. Senza rendersi conto che il vagone che aveva alle spalle era troppo vicino.

Se ne sarebbe reso conto, invece, il conducente del tram 16. Che, accorgendosi che il ragazzo stava scartando verso i binari, avrebbe iniziato a scampanellare. Poi il rumore metallico dei freni, e il corpo senza vita di Luca. A pochi metri dall'ingresso della scuola. Tutto in un attimo.

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Le polemiche dei cittadini: "Via Tito Livio è pericolosa"

Intanto, in attesa di far luce su quel momento drammatico, ancora non si placano le polemiche dei cittadini sulla pericolosità di via Tito Livio. "I binari  del tram non sono protetti", lamentano in tanti. "Ciclisti e automobilisti spesso non sono abbastanza prudenti, e la strada è battuta tutti i giorni dai ragazzini che frequentano la scuola". "L'attraversamento è troppo pericoloso. Cosa vuol dire, una colata di asfalto senza strisce?". "In altre zone di Milano i binari del tram sono recintati. Bisogna farlo anche qui".

Il Comune, dal canto suo, ha già replicato: "Quel tratto di via Tito Livio non ha elementi che possano indicarne la pericolosità", hanno fatto sapere, contattati da Fanpage.it. C'è visibilità, ed è un rettilineo separato dalla strada. "Anzi, la presenza di un linea tram in sede protetta evita i problemi di promiscuità dei veicoli e dei pedoni". Dove per sede protetta si intende una corsia preferenziale differenziata dal traffico delle automobili.

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Il sindaco Beppe Sala proclama il lutto cittadino a Milano

Nel frattempo, il primo cittadino Beppe Sala ha proclamato il lutto cittadino per la morte di Luca Marengoni. "Oggi per Milano è un giorno molto triste", ha scritto, mentre annullava tutti gli impegni istituzionali. "Sto seguendo con dolore la tragedia di via Tito Livio. Fin da ora annuncio che proclameremo una giornata di lutto cittadino".

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