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Come cambia la sanità territoriale: a Milano previste 15 Case e 9 Ospedali di comunità

La giunta di Regione Lombardia ha approvato oggi il progetto per la realizzazione di Case e Ospedali di comunità nella città di Milano. Il progetto tiene conto delle indicazioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), sul potenziamento della sanità territoriale. Ad illustrarlo oggi il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, la vicepresidente e assessora al Welfare, Letizia Moratti, insieme al direttore generale di Ats Città Metropolitana Walter Bergamaschi.
A cura di Simona Buscaglia
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Immagine di repertorio
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È stato presentato, oggi durante una conferenza stampa a Palazzo Lombardia, il progetto per l’attuazione di case e ospedali di comunità nella città di Milano. Quello nel capoluogo lombardo "è la prima attuazione concreta del Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza, ndr)" ha precisato la vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti durante il suo intervento . "La giunta – ha spiegato poi il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana – ha approvato questa delibera destinata al potenziamento della sanità di prossimità, così come previsto dalla legge. Il progetto verrà poi replicato negli altri territori lombardi, partendo dalle province che hanno sofferto di più durante la pandemia".

A Milano 15 Case di comunità e 9 Ospedali di comunità

Nelle Case e negli Ospedali di comunità saranno collocate tutte le funzioni più prossime al cittadino: dalla prevenzione e promozione della salute alle cure primarie con tutto il necessario per gestire i pazienti cronici, passando per un'area di ambulatori specialistici per criticità poco complesse e un'area di servizi integrati col Comune, che si colloca tra aspetto sanitario e sociale. In media ci sarà una Casa di comunità ogni 50 mila abitanti, e sarà previsto un Ospedale di comunità per ogni Asst, per un totale nella città di Milano di 15 Case di comunità e 9 Ospedali di comunità.

L'Ospedale di comunità ospiterà le stesse funzioni della Casa di comunità, con in più tra i 20 e i 40 posti letto a bassa intensità, da gestire in raccordo tra medici di medicina generale (Mmg) e ospedali per acuti. Walter Bergamaschi, direttore generale dell'Ats Milano, ha dichiarato nella conferenza stampa: "Per ogni municipio di Milano – ha detto – abbiamo immaginato dove riposizionare o riqualificare strutture a seconda delle aggregazioni dei medici. Di queste, 7 sono attivabili entro un anno". "Si tratta – ha aggiunto – di un piano di innovazione del territorio, sotto il profilo dell'assistenza sanitaria, senza precedenti. Oggi gli assistiti riconoscono soprattutto l'ospedale come luogo di cura, noi con questo nostro progetto vorremmo che i milanesi, per primi, riconoscessero le Case di comunità e gli Ospedali di comunità come nuovi presidi per la loro salute".

Le risorse a disposizione

Regione Lombardia ha programmato risorse per il potenziamento delle strutture territoriali per un totale di 700 milioni di euro. Di questi, oltre 140 milioni sono già stati stanziati con delibere di giunta nei mesi di luglio e agosto: 100 milioni per l’Ats di Milano, 11,4 milioni per la Val Camonica e 3 milioni per ciascuna delle altre province.

Il cronoprogramma: entro dicembre verranno individuati i siti precisi

Nel cronoprogramma presentato a Palazzo Lombardia si prevede la ricognizione dei siti idonei per la realizzazione di Case e ospedali di comunità a settembre 2021, entro dicembre poi verranno individuati i siti precisi e a marzo 2022 ci sarà la sottoscrizione del contratto istituzionale di sviluppo per la realizzazione delle strutture. Se Milano è capofila, "già nei prossimi giorni saranno valutati i programmi pervenuti dalle altre Ats. Oggi pomeriggio avrò un incontro con le varie Ats sui progetti che hanno già individuato", ha aggiunto Moratti in conferenza stampa.

L’analisi socio demografica del progetto sulla città di Milano è stata realizzata sulla base del numero di abitanti, l’età della popolazione, la densità abitativa, le principali patologie croniche e i consumi sanitari. La collocazione delle strutture territoriali all’interno del capoluogo lombardo ha avuto come elemento di valutazione prioritario l’aggregazione dei medici di medicina generale sul territorio. Sono state mappate le strutture esistenti, per individuarne la riqualificazione e la riorganizzazione dei servizi nell’ambito di strutture esistenti, ma tra le tipologie di intervento sono previste anche nuove costruzioni. "Nessun ospedale attuale verrà trasformato in ospedale di comunità, i nostri presidi ospedalieri rimarranno tutti" ha precisato Moratti. Per le Case di Comunità sarà garantita l’attività medica e infermieristica sulle 24 ore 7 giorni su 7 nelle strutture Hub e sulle 12 ore 6 giorni su 7 nelle strutture più periferiche (Spoke).

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