Colpita da doppia embolia, giovane donna viene salvata dai medici dell’ospedale Circolo di Varese
Una giovane donna è stata colpita alcuni giorni fa da una doppia embolia polmonare. Dopo aver accusato alcune difficoltà respiratorie, la paziente si era rivolta al pronto soccorso di Tradate. Da lì, dopo essere stata visitata da un cardiologo e un radiologo, era stata trasferita nella sede Hub dell'ospedale Circolo di Varese. In un primo momento, la terapia sembrava funzionare, ma dopo meno di due giorni il problema le si era ripresentato. Durante l'intervento per la rimozione dell'occlusione all'arteria polmonare, inoltre, era stato evidenziata una "formazione anomala sul cuore" che ha richiesto l'impiego della macchina per la circolazione extracorporea. Alla fine, tutto si è concluso per il meglio e dopo una settimana di terapia intensiva la giovane ha potuto iniziare la riabilitazione.
La doppia embolia polmonare
La prima volta che la donna si è rivolta al pronto soccorso di Tradate accusava difficoltà respiratorie e un malessere generale. Il cardiologo e il radiologo che l'hanno visitata hanno individuato subito la presenza di un'embolia polmonare. Per questo motivo, come raccontato da VareseNews, hanno deciso di avviare la terapia specifica e organizzare un suo trasferimento alla sede Hub di Varese.
All'inizio sembrava che la terapia che le era stata prescritta stesse funzionando, ma dopo meno di due giorni il problema le si era presentato di nuovo. Un'angioTAC eseguita d'urgenza ha confermato una nuova embolia che si era formata sulla precedente.
L'intervento e le complicazioni
Come spiegato da una nota pubblicata dall'Asst Sette Laghi, sul caso è intervenuta una equipe molto ampia. Dal radiologo e cardiologo interventista, a tutta la squadra di cardiologia, compreso cardiochirurgo, chirurgo vascolare, cardioanestesista, anestesista e infermieri. Dopo un rapido confronto con il centro specialistico del Policlinico San Matteo di Pavia, i medici hanno deciso di procedere con l'intervento per la rimozione dell'occlusione all'arteria polmonare nella sala di Radiologia interventistica.
Tuttavia, viste le condizioni d'urgenza del caso e l'instabilità della paziente, l'intervento si è presto rivelato più difficile del previsto. Inoltre, i medici hanno anche evidenziato una "formazione anomala sul cuore". La paziente è andata, quindi, in arresto cardiaco ed è stato necessario l'intervento dei tecnici perfusionisti.
Nonostante le complicazioni, l'intervento è riuscito: l'arteria polmonare è stata liberata e la massa al cuore rimossa. La giovane, dopo una settimana di terapia intensiva cardiochirurgica e qualche giorno di degenza ordinaria in Cardiochirurgia, ha potuto iniziare la riabilitazione.