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Clonano la targa della sua auto per fare le truffe, lui viene indagato: “È stato devastante”

Un uomo è stato indagato per truffa a un anziano perché le telecamere hanno ripreso un’auto con la sua targa: “La mia fortuna è stata che io avevo la macchina bianca, mentre quella dei veri truffatori era grigia”.
A cura di Giorgia Venturini
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Un uomo di 40 anni, residente a Milano, per tutta l'estate ha dovuto difendersi dall'accusa di truffa aggravata. Ha dovuto dimostrare, con l'aiuto del suo avvocato e di una criminalista, che nulla centrava con il reato a lui contestato: quello di aver raggirato un anziano e avergli sottratto tutti i suoi beni più preziosi. A incastrarlo, secondo l'accusa, sarebbe stato il numero di targa dell'auto utilizzata dai responsabili della truffa e il modello della macchina. Ovvero lo stesso numero di targa e lo stesso modello dell'auto del 40enne: si è scoperto a distanza di settimane la verità, che la targa era stata clonata dai veri responsabili del reato. L'incubo per l'uomo, residente a Milano, è finito questa settimana quando la Procura ha archiviato le accuse nei suoi confronti.

L'avvocato difensore Eolo Alessandro Magni ha commentato così il lieto fine: "Siamo molto soddisfatti di aver dimostrato la estraneità del nostro assistito rispetto ai fatti che gli venivano contestati, peraltro gravi e ignobili trattandosi di truffa ai danni di un pensionato. Spiace tuttavia constatare che la Procura si sia arresa nella ricerca della macchina che, a quanto ne sappiamo, tuttora circola con la targa intestata al nostro assistito". In aiuto all'avvocato è arrivata la criminalista Katia Sartori: ha dimostrato con dati oggettivi e circostanziali che non poteva essere il loro assistito l'autore della truffa, né che poteva essere la sua vettura quella ritratta dalle videocamere.

A Fanpage.it il 40enne ha raccontato cosa gli è successo, sottolineando fin da subito di aver "vissuto situazioni bruttissime".

Quando ha saputo di essere indagato per truffa aggravata?

Un sabato mattina ero a casa. Stavo facendo le pulizie quando ricevo una chiamata dei carabinieri e mi hanno chiesto di andare da loro. Sono andato in caserma per capire di cosa si trattasse. Lì mi hanno dato un foglio della Procura e mi hanno chiesto i documenti. Ho firmato e sono uscito: l'ho letto una volta fuori dal cancello della caserma. Mi sono subito spaventato. Sono rientrato in caserma e ho chiesto spiegazioni: ero accusato di truffa aggravata in un comune in cui io non ho mai messo piede. I carabinieri mi hanno detto di non sapere nulla, che ha mandato tutto la Procura. Ho fatto subito presente che c'era uno sbaglio.

Come si è sentito? 

Ero sbalordito. Mi accusavano di qualcosa che non avevo fatto. Per giorni non ho mangiato e non ho dormito. Ho passato un'estate continuamente in ansia. Non ho mai fatto nulla di sbagliato in vita mia. Per me è stato devastante. Ma sapevo di non aver nessuna colpa.

In cosa consisteva la truffa di cui è stato accusato? 

Mi hanno accusato di essere entrato nella casa di un anziano, insieme a un'altra persona, con la scusa di essere un tecnico, forse dell'acqua, e di averlo distratto. Secondo l'accusa, gli avrei detto di prendere tutte le sue cose di valore e di metterle nel forno, perché c'era il pericolo che si bagnassero durante il controllo. Poi, insieme a quest'altra persona, avrei preso tutto il bottino e sarei scappato. Il signore anziano aveva descritto la macchina, era uguale alla mia ma di un altro colore. Poi hanno scoperto che era la mia targa, o meglio era uguale alla mia.

Come siete riusciti a dimostrare che lei non c'entrava nulla con quanto accaduto? 

La mia fortuna è stata che io avevo la macchina bianca, mentre quella utilizzata dai veri truffatori era grigia. Inoltre l'avvocato Magni, con la criminalista Sartori, hanno scoperto che la macchina dei criminali aveva un tettuccio apribile che la mia invece non ha. Meno male si è risolto tutto.

Cosa ha provato quando l'avvocato le ha detto che era tutto risolto? 

Un grandissimo sollievo. Sono stato accusato di una cosa che non sarei mai stato in grado di pensare, figuriamoci di farlo. Tutto perché avevano clonato la mia targa: come è capitato a me, poteva capitare a chiunque. Se avessero fatto qualcosa di peggio? Se avessero commesso un omicidio? Mi avrebbero arrestato all'istante, ma io non avevo fatto nulla.

I veri truffatori sono stati individuati?

No

Vuol dire che si muovono ancora con la sua targa clonata? 

Sì, io però ho fatto una denuncia. Quindi se commettono un altro reato, insieme al mio avvocato abbiamo dichiarato che non sono io a guidare quella macchina. Ora cercherò di cambiare il mio numero di targa.

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