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Chat violente sui campi di calcio del Seregno, il presidente: “Dobbiamo ucciderli, vincere per forza”

Minacce e clima di terrore sui campi del Seregno Calcio, neo promossa in serie C. In un audio il presidente della società incita così i suoi giocatori: “Dobbiamo ucciderli, vincere per forza”. Lui poi si difende: “Nel calcio si usano parole forti”.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto di Alessio Morgese
Foto di Alessio Morgese

"C'è il Far West a Seregno". È questo il clima che si assapora tra i campi di calcio della squadra brianzola che ha appena vinto il passaggio in serie C: alcuni giocatori, compresi avversari, raccontano di minacce e intimidazioni tra gli spogliatoi prima che iniziasse la partita. "Dobbiamo sbranarli, ucciderli, bisogna vincere per forza perché altrimenti mi inc…come una iena", pensava di incitare così in un messaggio vocale – ripresa dal Corriere della Sera – i suoi giocatori il presidente del Seregno Davide Erba. Un clima di odio e di forte agonismo che in più di una occasione ha portato ad aggressioni, sia durante le partite con giocatori avversari sia durante gli allenamenti con gli stessi compagni. Ora su quanto accaduto sta indagando la Procura di Monza. Il presidente Erba, in un video Facebook postato sulla pagina del Seregno Calcio, ha precisato che "l'audio è mio ed è un audio che non ho reso pubblico, ma era provato. Nel vocale ho usato un gergo forte. Nel calcio si usano parole forti: uccidere l'avversario in gergo calcistico vuol dire batterlo sul campo". E ancora: "Un messaggio ha un certo valore in base al contesto che va usato. Sono comunque pentito perché non uso un linguaggio del genere".

Le denunce di minaccia e violenza al vaglio della Procura

Il clima da Far West trova origine dalla stretta alleanza tra il presidente Davide Erba e l'ex dirigente Ninni Corda che ha firmato da poco le sue dimissioni: il primo è un noto imprenditore, mentre il dirigente è noto per aver già dei trascorsi poco raccomandabili nel mondo del calcio, come quando è stato squalificato a Como per essersi tesserato "con fittizie mansioni di collaboratore di prima squadra". Non sono poche quindi le denunce finite sul tavolo della Procura. Gli inquirenti stanno cercando di fare luce su quello accaduto lo scorso 25 febbraio: allora – come aveva raccontato Tuttosport – il capitano del Seregno Martino Borghese con altre due persone avrebbe dato il via a una rissa prendendo a pugni un calciatore e un dirigente della squadra avversaria. Al Corriere della Sera a conferma del clima di eccessivo agonismo tale da sfiorare l'intimidazione a volte interviene anche Mauro Giacca, il presidente del Trento, ovvero l'ultima squadra con cui si è scontrato il Seregno. Il mister trentino ha raccontato che nei confronti del suo giocatore c'è stato un durissimo intervento in campo che lo ha costretto a lasciare la partita con 15 punti di sutura e che i calciatori del Seregno "avrebbero festeggiato".

Le minacce e le intimidazioni iniziano a venire a galla da fine novembre quando si spezza il legame tra Erba e Corda: il secondo riceve una email di sospensione di cinque giorni da parte del Seregno "a seguito di incresciosi episodi", fatto che la società sportiva ritiene si siano verificati giorni prima. Lo scambio di insulti tra i due non si lascia attendere: "Ho sbagliato ad assumere il signor Corda – questa la dichiarazione di Davide Erba che si legge sulla Gazzetta -. Non mi sono basato sulle etichette perché una persona può anche sbagliare nella vita. Non lo rifarei, mi assumo le responsabilità". Corda è accusato di aver risposto male ai due vicepresidenti "che mi hanno impedito di svolgere il mio lavoro", si difende. E poi precisa: "Gli insulti sono arrivati da entrambi le parti". A chiarire tutto saranno ora i magistrati.

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