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Cieco dalla nascita vuole diventare sacerdote, 23enne racconta: “Mi hanno detto che non è opportuno”

Alfonso Fusco, 23enne della provincia di Monza, sta per laurearsi in sociologia. Il suo desiderio è diventare sacerdote o insegnante, ma a causa della sua disabilità gli è stato consigliato di intraprendere altri percorsi.
A cura di Fabio Pellaco
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Immagine di repertorio
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Il sogno nel cassetto è diventare sacerdote o insegnante. Per Alfonso Fusco, 23enne di Nova Milanese, in provincia di Monza e Brianza, potrebbe non essere così facile realizzare i suoi desideri. Il giovane è cieco dalla nascita e ha una sordità sensoriale bilaterale, che gli provoca una ridotta capacità uditiva da entrambe le orecchie e gli richiede l'utilizzo di protesi acustiche. Per lui le porte del mondo del lavoro sembrano essere tutte sbarrate.

Non vedente dalla nascita sta per laurearsi in sociologia

La storia di Alfonso Fusco è stata raccontata dal Corriere della Sera. Il 23enne è in procinto di laurearsi all'Università Cattolica di Milano in Sociologia, un solo esame lo separa dalla discussione della testi. Negli anni degli studi è sempre riuscito a fare in modo che la sua disabilità non pesasse così tanto sul suo percorso di apprendimento.

Fino alle scuole medie ha usato libri di testo tradotti in Braille, il sistema di lettura tattile più utilizzato dalle persone non vedenti. Poi ha iniziato a registrare le lezioni e trascrivere gli appunti al computer. La capacità di esaltare i suoi punti di forza, la memorizzazione e l'argomentazione, hanno fatto il resto, permettendogli di ottenere prima il diploma di maturità e tra poco anche la laurea.

Gli è stato sconsigliato di diventare sacerdote o insegnante

La tesi che discuterà nei primi mesi del 2024 sarà sul rapporto tra la disabilità visiva e il mondo del lavoro. Un problema mai così attuale per Fusco che, una volta laureato, dovrà confrontarsi con la sfida di trovare un impiego. Negli ultimi tre anni ha frequentato la "Gioventù Francescana di Monza", una comunità di giovani che seguono l'esempio di San Francesco d'Assisi. Questo percorso lo ha avvicinato al sacerdozio, la strada che vorrebbe intraprendere.

La sua disabilità potrebbe essere un ostacolo, come gli è stato detto. Anche intraprendere la carriera da insegnante non sarebbe così facile: "Mi è stato detto che non è opportuno", ha raccontato il 23enne. "È vero, i ragazzi potrebbero mancarmi di rispetto, ma in realtà lo fanno anche con i normodotati". Ma la sua preoccupazione è che i suoi studenti possano approfittare della sua disabilità per copiare nei compiti in classe.

Fusco non si darà per vinto, così come ha fatto nei primi 23 anni della sua vita. La sua speranza per il futuro è che si superino pregiudizi e stereotipi. Intanto c'è da sostenere l'ultimo esame della sua carriera da studente, poi la tesi di laurea e infine l'ingresso nel mondo del lavoro che al momento resta un'incognita ancora più grande rispetto a tutti i suoi coetanei.

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