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Ciclista muore sotto una betoniera a Milano, la Procura indaga anche sull’assessore Marco Granelli

Notificato all’assessore Marco Granelli un verbale di identificazione ed elezione di domicilio per l’indagine sulla morte di Cristina Scozia: la pista ciclabile in via Sforza è sicura?
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La procura della Repubblica sta portando avanti le indagini sulla morte di Cristina Scozia, la ciclista investita da una betoniera lo scorso 20 aprile in centro a Milano. I pm milanesi si stanno concentrando in particolare su quanto fosse sicura la pista ciclabile che la 39enne stava percorrendo e per questo hanno coinvolto anche l'attuale assessore alla Sicura del Comune. A Marco Granelli è infatti stato notificato un verbale di identificazione.

La morte di Cristina Scozia

Era la mattina di giovedì 20 aprile e Cristina Scozia stava percorrendo corso di Porta Vittoria quando, all'incrocio con via Sforza, è stata travolta e uccisa da una betoniera che stava svoltando. La causa dell'incidente, secondo i primi rilievi, sembrerebbe il tristemente noto "angolo cieco" per cui il Comune di Milano, dopo una serie di episodi simili, ha deciso di introdurre regole più ferree per la circolazione dei mezzi pesanti in città. Regole che poi sono state abolite dal Tar.

Sono risultati inutili i tentativi di rianimarla da parte dei sanitari giunti sul posto, la ragazza è deceduta sul colpo. Il camionista era totalmente sotto choc per l'accaduto e, proprio dal suo racconto e da quello dei tanti testimoni, sono emerse le prime perplessità su come sia stata realizzata la pista di ciclabile in quel punto della città. Perplessità che, in realtà, continuano a nascere ogni volta che viene inaugurato un nuovo tratto riservato alle biciclette.

Indagini su Marco Granelli

La pista ciclabile in corso di Porta Vittoria è stata inaugurata nel 2020 e, all'epoca, l'assessore alla Mobilità della prima giunta guidata da Beppe Sala era Marco Granelli, attualmente passato a occuparsi di Sicurezza sempre per il Comune di Milano. Per questo motivo ora Granelli sarebbe stato coinvolto nell'indagine della Procura di Milano. A Palazzo Marino è infatti arrivato per lui e per altri due dirigenti dell'assessorato un verbale di identificazione ed elezione di domicilio.

Si tratta di un atto che i magistrati sono tenuti fare a tutela degli indagati in vista degli accertamenti che saranno fatti sul loro operato. Potrebbe quindi trattarsi di un semplice atto dovuto, nel caso in cui si dovessero approfondire alcuni aspetti del lavoro svolto nel momento dell'approvazione e del collaudo di quella pista ciclabile.

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