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Christian Rovida ucciso per errore dalla fidanzata, l’esperta: “In quella pistola bisogna togliere 3 sicure”

“La Glock 22 è una pistola semiautomatica e presenta un sistema di sicure basato sul funzionamento di ben tre meccanismi”, spiega l’esperta a proposito della morte di Christian Rovida a Gropello Cairoli (Pavia). Il giovane vigile è stato ucciso da un colpo partito dalla sua stessa arma, in mano alla fidanzata.
Intervista a Benedetta De Luca
Medico legale in formazione ed esperta di balistica forense
A cura di Francesca Del Boca
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Il vigile Christian Rovida, 22 anni
Il vigile Christian Rovida, 22 anni

Era la prima volta che maneggiava la Glock 22 calibro 40 che il fidanzato Christian Rovida, 22 anni, aveva in dotazione come agente della polizia locale di Mortara a Pavia. Il colpo che ha ucciso il vigile urbano sarebbe partito proprio dall'arma d'ordinanza che in quel momento era tra le mani della ragazza, 19 anni, ora indagata per omicidio colposo. "Stavamo giocando con la pistola", ha raccontato lei agli inquirenti. Ma cosa può essere successo in quei fatali momenti dello scorso 17 maggio nella casa del giovane poliziotto a Gropello Cairoli (Pavia)?

Benedetta De Luca
Benedetta De Luca

Con le informazioni che abbiamo a disposizione sul caso di Christian Rovida, si è fatta una prima idea della dinamica?

Le informazioni che abbiamo a disposizione sono purtroppo ancora troppo scarse per farsi un'idea sulla dinamica dell’evento. Conosciamo solo il modello della pistola e poco più.

La pistola, una Glock 22 calibro 40. Come si spara un colpo con quell'arma? È possibile che parta accidentalmente? Come funziona il meccanismo?

La Glock 22 è una pistola semiautomatica: questo vuol dire che per sparare un nuovo colpo, è necessario tirare il grilletto. Tale funzionamento la differenzia dalle armi automatiche, nelle quali i colpi vengono sparati uno dopo l’altro, fino a quando il grilletto non viene rilasciato. Ma non solo. Questa pistola presenta un sistema di sicure chiamato “Safe Action”, basato sul funzionamento di ben tre sicure.

Ovvero?

Si tratta di una sicura integrata nel grilletto, sicura al percussore e sicura anti caduta. In particolare, la sicura al grilletto è costituita da una leva integrata nel grilletto stesso e posta anteriormente ad esso che, quando è in posizione di riposo, impedisce ogni movimento del grilletto. Affinché la pistola possa sparare, il tiratore deve premere contemporaneamente sia la sicura del grilletto che il grilletto stesso. La sicura del percussore impedisce che il percussore stesso possa muoversi in avanti e percuotere la capsula d’innesco posizionata sul fondello del bossolo (con la percussione dell’innesco inizia il fenomeno dello sparo). Infine la sicura anticaduta è una sorta di piccola barriera che impedisce al percussore di percuotere la capsula d’innesco a seguito di eventuali cadute accidentali che ne possano provocare il movimento in avanti.

Cosa succede quando si preme il grilletto?

Quando si preme il grilletto tutte e tre le sicure si disinseriscono in sequenza e si riattivano automaticamente quando si rilascia il grilletto. Sono lì per impedire spari accidentali.

L'ipotesi di uno sparo accidentale è quindi improbabile? 

Sulla scorta di questi elementi, l’ipotesi di uno sparo accidentale (cioè avvenuto senza premere il grilletto) è poco probabile, se non addirittura impossibile. Questo se consideriamo che l’arma sia perfettamente funzionante: il problema è che al momento non sappiamo se l’arma sia perfettamente funzionante. Per capire lo stato dell’arma del caso specifico e verificarne il corretto funzionamento, è necessario fare delle prove a vuoto e prove a fuoco con l’arma stessa.

Diverso quando si preme volontariamente il grilletto, come può essere accaduto in questo caso. La giovane potrebbe aver premuto pensando che l'arma fosse scarica, e che quindi non avrebbe sparato il colpo.

Ma è possibile non accorgersi che l'arma è carica?

Quest'arma è dotata di indicatore di camera di cartuccia carica, ovvero una piccola scanalatura posizionata nella parte superiore della canna che permette di vedere se il colpo è camerato, quindi se l’arma è carica. Un sistema forse non così evidente a un occhio inesperto.

Come funziona l'esame Stub, a cui verrà sottoposta la 19enne?

Lo Stub è una delle tecniche più utilizzate per il prelievo e l’analisi dei residui dello sparo, derivanti dalla combustione della miscela innescante (contenuta nella capsula d’innesco). Consiste in un tampone adesivo, detto stub, con il quale si va a tamponare la superficie che si vuole analizzare, generalmente cute e indumenti del presunto sparatore. Lo stesso poi viene analizzato mediante un microscopio a scansione elettronica. Ricordiamo che i residui dello sparo, però, non rimangono a lungo sulle mani o sugli indumenti di chi spara: basta un buon lavaggio per rimuoverli del tutto.

Qual è la differenza con una pistola Beretta, che la ragazza ora indagata per omicidio colposo aveva già maneggiato in passato?

Anche la pistola Beretta modello 92 che la ragazza aveva maneggiato in passato è un’arma a funzionamento semiautomatico, ma non presenta il sistema di sicure “Safe Action” della Glock. Questa pistola è dotata di una sicura esterna che, se inserita, evita che il percussore possa essere “battuto” dal cane esterno. La sicura disinserita viene segnalata da un puntino rosso che sta ad indicare che l’arma è potenzialmente pronta allo sparo.

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