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Chloe, la modella rapita a Milano: ridotta la pena per uno dei due fratelli sequestratori

Ridotta in appello la pena inflitta a Michael Herba, uno dei due fratelli che nel luglio del 2017 rapirono la modella inglese Chloe Ayling dopo averla attirata su un set fotografico a Milano. Michael Herba è stato giudicato colpevole di sequestro semplice e non più a scopo di estorsione: la pena è passata da 16 anni a 5 anni e 8 mesi.
A cura di Francesco Loiacono
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È stata sensibilmente ridotta, in appello, la pena inflitta a uno dei due fratelli che nel luglio del 2017 rapirono la modella inglese Chloe Ayling, dopo averla attirata a Milano su un finto set fotografico. Michel Konrad Herba, fratello di Lukas (già condannato in via definitiva a 12 anni e 6 mesi), è stato condannato dai giudici della Corte d'assise d'appello di Milano a 5 anni e 8 mesi. Il motivo della pesante riduzione rispetto alla condanna in primo grado (gli erano stati inflitti 16 anni e 9 mesi), come spiegato da Luigi Ferrarella sul "Corriere della sera", risiede nel fatto che i giudici hanno derubricato il reato da sequestro a scopo di estorsione a sequestro semplice.

Il rapimento nel luglio del 2017

In mancanza di un eventuale ricorso dell'imputato si potrebbe così chiudere una vicenda che ha dell'incredibile. Chloe Ayling, modella all'epoca 20enne, venne attirata nel capoluogo lombardo da Lucasz Herba con la scusa di scattare alcune foto su un set. Una volta arrivata sul finto set il rapitore drogò la ragazza con la ketamina e la chiuse in un borsone, trasferendola in una baita in Piemonte. Dopo circa una settimana di prigionia, il 17 luglio lo stesso rapitore liberò la ragazza, portandola al consolato inglese a Milano. Durante il rapimento, pianificato con la complicità del fratello Michael che venne poi arrestato in Inghilterra, i sequestratori cercarono di ottenere un riscatto dal manager della ragazza. Per gli inquirenti Lukasz, definito un "mitomane avventuriero", col sequestro voleva accreditarsi come criminale sul deep web.

Più volte i difensori dei due imputati hanno cercato di dimostrare che in realtà tutta la vicenda sarebbe stata una messinscena, e che i fratelli e la modella sarebbero stati d'accordo. Una versione però che è sempre stata respinta dai giudici con i loro verdetti. Anche davanti alla Corte d'assise d'appello i legali di Michael Herba avrebbero cercato di dimostrare che Chloe aveva già assunto ketamina prima delle foto che le vennero scatate in prigionia, sostenendo che le stesse fossero combinate. Anche in questo caso, però, i giudici non hanno dato loro ragione. Si trattò di un vero rapimento a tutti gli effetti, le cui conseguenze sono state pesanti per la giovane: "Ho subito un'esperienza terribile – disse la ragazza nella prima intervista pubblica concessa -. Ho temuto per la mia vita minuto per minuto. Sono infinitamente grata alla polizia italiana e a quella britannica per avermi salvato".

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