Chiuse le indagini sulla morte di Laura Ziliani, la Procura: “Sono state le figlie”
Le indagini sul caso di Laura Ziliani, l'ex vigilessa trovata morta a Temù lo scorso agosto, sono state chiuse. Per la Procura non c'è alcun dubbio: la donna sarebbe stata uccisa da due delle tre figlie e dal fidanzato della maggiore. Questo significa che, con molta probabilità, sarà richiesto il rinvio a giudizio nei confronti del trio che – come era stato scritto sull'ordinanza di custodia cautelare – era stato definito diabolico. Richiesta che dovrebbe arrivare entro l'estate.
Il giorno della morte di Laura Ziliani
L'inchiesta è coordinata dal pubblico ministero Caty Bressanelli che ha depositato l'avviso di chiusura delle indagini. Stando agli elementi che gli inquirenti hanno raccolto, Laura Ziliani sarebbe stata uccisa l'8 maggio scorso. La donna, quella sera, era arrivata da Brescia a Temù per festeggiare con le figlie la Festa della Mamma. La sera sarebbe però stata narcotizzata, soffocata con un cuscino e sepolta vicino al fiume Oglio. La mattina seguente, la figlia maggiore decide di chiamare le forze dell'ordine denunciandone la scomparsa.
Il ritrovamento del corpo e l'arresto dei tre
Da quella denuncia partono le ricerche e gli appelli in lacrime in televisione. E sempre da quella denuncia, sarebbe partito il piano di depistaggio ordito dai tre. Due mesi più tardi, l'8 agosto, viene trovato il corpo della donna in avanzato stato di decomposizione. I tre sono in carcere dal 24 settembre scorso: devono rispondere dell'accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Dalla chiusura delle indagini, i tre avranno venti giorni di tempo per l'interrogatorio o per depositare una memoria scritta. Dal momento dell'arresto, i tre non hanno mai voluto parlare con gli inquirenti.