Chiuse le indagini sul naufragio in cui morirono anche due 007 italiani: verso il processo per Claudio Carminati
Rischia il processo Claudio Carminati, l'armatore e comandante dell'imbarcazione naufragata il 29 maggio dello scorso anno sul lago Maggiore e in cui morirono quattro persone, tra cui due appartenenti dei servizi segreti italiani. Quasi un anno dopo dalla tragedia la Procura infatti ha chiuso le indagini e ora molto probabilmente procederà con la richiesta di rinvio a giudizio con le accuse di disastro colposo e omicidio plurimo colposo.
Secondo la ricostruzione di cosa accadde Carminati, il quale ha sempre sostenuto di non sapere che i passeggeri dell'imbarcazione erano agenti segreti, aveva accettato il noleggio della sua barca per festeggiare il compleanno di Shimoni Erez, tra le vittime del naufragio e che poi si è scoperto essere un ex appartenente al Mossad, i servizi segreti israeliani. Quella che era stata creduta come una festa di compleanno, in realtà era un incontro di lavoro tra esponenti dei due servizi segreti: a bordo del ‘Gooduria' c'erano in tutto ventuno 007 italiani e israeliani.
La conferma che non si era trattato di un compleanno ma di una "delicata attività operativa" è arrivata solo pochi giorni fa quando è stata presentata una targa in memoria ai due agenti dei servizi segreti italiani, Claudio Alonzi, 62 anni, Tiziana Barnobi, 53, morti nel naufragio. Sulla tarda si legge: "Perde la vita nelle acque del lago Maggiore il 28 maggio nel corso dello svolgimento di una delicata attività operativa con servizi collegati esteri".
Quel giorno sul lago Maggiore si scaglio una tempesta che non permise all'imbarcazione di tornare a riva in tempo: secondo l'accusa, le previsioni meteo avevano preannunciato tutto in tempo ma Carminati, responsabile dell'imbarcazione, e i suoi ospiti avevano deciso di uscire comunque.
A causa del naufrago quel giorno morirono i due 007 italiani Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi e lo 007 israeliano Shimoni Erez, di 54 anni. Oltre a Anya Bozhkova, 50enne di origine russa, nonché moglie di Claudio Carminati. La dinamica e le eventuali responsabilità dovranno essere accertate tutte in sede processuale: