video suggerito
video suggerito

Chiude per 30 giorni il Rosy bar di Casazza dove è morto Mykola Ivasiuk: ancora ricercato un 32enne

Il ‘Rosy bar’ di Casazza (Bergamo) dovrà rimanere chiuso per 30 giorni. Lo ha deciso la Questura dopo che lo scorso 19 agosto il 37enne Mykola Ivasiuk è morto in seguito a una lite scoppiata nel locale. I carabinieri stanno ancora cercando uno dei due presunti responsabili.
A cura di Enrico Spaccini
34 CONDIVISIONI
Foto di repertorio
Foto di repertorio

Dovrà rimanere chiuso per 30 giorni il ‘Rosy Bar' di via Nazionale a Casazza (in provincia di Bergamo), il locale davanti al quale lo scorso lunedì 19 agosto ha perso la vita Mykola Ivasiuk in seguito a una rissa. Lo ha deciso la Questura bergamasca che, nel provvedimento firmato dal vicario del questore Francesca Ferraro, ha specificato che nel caso in cui si dovessero ripetere fatti criminosi si arriverà alla revoca della licenza. Nel frattempo, si attende l'interrogatorio di convalida del 29enne arrestato con l'accusa di omicidio preterintenzionale, e l'autopsia sul corpo del 37enne. I carabinieri della Compagnia di Clusone, invece, sono ancora sulle tracce di un secondo sospettato, in fuga da lunedì.

Le liti al ‘Rosy bar' di Casazza

Il provvedimento preso dalla Questura nei confronti del ‘Rosy bar' di Casazza entra in vigore il 23 agosto e, per 30 giorni, dovrà rimanere chiuso. Già nel 2022 erano stati posti i sigilli al locale, per 10 giorni, in seguito a vari disordini e all'abituale frequenza di pluripregiudicati. Proprio questi, infatti, una sera avevano discusso arrivando a mettersi le mani addosso. Uno di loro aveva riportato lesioni guaribili in 30 giorni.

La sera del 19 agosto, Ivasiuk è morto davanti al ‘Rosy bar'. Anche in questo caso, era scoppiata una lite degenerata in rissa. Non sono ancora noti i motivi della discussione, ma stando a quanto ricostruito pare che il 37enne ucraino sia stato prima colpito con un pugno in faccia dall'amico 29enne e poi un 32enne di origine marocchina gli avrebbe spaccato un bicchiere sulla nuca.

Gli arresti dei carabinieri e la fuga del 32enne

A chiamare i soccorsi era stato proprio il 29enne, originario di Botricello (in provincia di Catanzaro) e amico di Ivasiuk, che poi ha atteso l'arrivo dei sanitari accanto al 37enne ormai esanime. Il giovane è stato subito arrestato con l'accusa di omicidio e presto sarà interrogato dalla gip Lucia Graziosi.

I carabinieri di Clusone hanno arrestato anche un 46enne bergamasco residente a Spinone con l'accusa di favoreggiamento. Questo, secondo le indagini avrebbe aiutato il 32enne marocchino a fuggire da via Nazionale la sera della morte di Ivasiuk. Il 32enne è al momento ricercato per omicidio, ma gli investigatori sono fiduciosi di poterlo rintracciare nel giro di poco tempo.

34 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views