Chiude la storica pasticceria Vecchia Milano, il titolare: “Nessuno vuole fare questa vita”
Se ne va il baluardo di un quartiere. Nonché un pezzo della storia di Milano. È un addio quello della "Vecchia Milano", la storica pasticceria all'angolo tra Via Reina e via dall'Ongaro (zona piazzale Susa) che dopo mezzo secolo di attività chiude per sempre i battenti. Spegnendo definitivamente i forni, i fornelli e gli strumenti di laboratorio che per decenni hanno modellato i pasticcini, i panettoni, le torte e i cioccolatini con cui è cresciuta una generazione di milanesi. "A 83 anni non ce la facevo più. E poi non c’è nessuno che voglia proseguire l’attività. Nessuno disposto a sacrificarsi come ho fatto io per oltre 50 anni", le parole di Orazio Parisi, anima e cuore della "Vecchia Milano".
La storia di Orazio Parisi, da Messina a Milano negli anni Cinquanta
Nato a Messina, Orazio è arrivato a Milano negli anni Cinquanta, pieno di speranze e di voglia di fare. Inizia come fattorino alla Motta, scalando in fretta le posizioni e diventando in poco tempo direttore del celebre punto vendita in piazza Duomo. Poi, nel 1971, la sua attività in zona Susa, battezzata "Vecchia Milano". Un nome, un programma. Ottoni, legni, camerieri in divisa e stile classico di tradizione dolciaria. "Ho bisticciato anche con alcuni clienti che chiedevano il panettone con le varianti, ma ho sempre risposto di no. Abbiamo sempre mantenuto la stessa proposta, fedele alla tradizione, senza mai cedere alla modernità, che non fa per noi", ha detto a Il Corriere della Sera. "I miei clienti ora piangono con me. Io ho preferito non comunicare la notizia e andare via così come sono arrivato: in punta di piedi". Destinazione Sicilia, dove lo attende un piccolo orto. "Ma farò avanti e indietro con Milano", assicura. Dopo mezzo secolo, la città della Madonnina non si può certo lasciare come se niente fosse, semplicemente voltandosi da un'altra parte.
Il saluto dei clienti della "Vecchia Milano"
E davvero i clienti della "Vecchia Milano" piangono l'assenza di quel bancone leggendario, che ha visto passare personaggi del calibro di Franco Battiato, Fiorella Mannoia, Mia Martini, Loredana Bertè e Milva. "Ho appreso con grande tristezza della chiusura della pasticceria Vecchia Milano. Mi ha accolto per una infinità di mattine andando a lavoro e altrettante volte, quando, per tornare a Ferrara, prima di intraprendere il viaggio mi fermavo a prendere un caffè", ha scritto l'editrice e regista Elisabetta Sgarbi sul proprio profilo social. "La cortesia e il sorriso di Orazio, l’eleganza e la professionalità, la bontà della sua Charlotte alle mele rendevano quel passaggio necessario. Grazie Orazio, le auguro tutto il meglio. Mi mancherà". E ancora. "La Vecchia Milano è sempre stato un porto sicuro", il saluto di Guido Basso, presidente del Municipio 4 a Milano. "Sì, è vero, si tratta solo di un negozio che chiude. Capita e pure sovente a Milano. Ma dietro a certe insegne c'è una, dieci, mille storie. Qui, ad esempio, molti ricordi di bambino. Di panettoni natalizi, di cabaret di pastine alla domenica, di merende dopo aver giocato ai giardini. Seduto ai tavolini esterni, che venivano allestiti solo nella bella stagione, sono stato ‘iniziato' da mio papà al rito meneghino dell'aperitivo". E la frase cruciale, condivisa certamente da tanti milanesi. "Che colpo al cuore".