Chiude la storica azienda di maniglie Assa Abloy: restano senza lavoro ben 38 dipendenti
A Renate, in provincia di Monza, la chiusura dello stabilimento ASSA ABLOY ITALIA – eccellenza made in Italy nella produzione di maniglie artigianali -, inquieta i 38 dipendenti che presto potrebbero perdere il posto di lavoro. È questo il quadro che è emerso dalla comunicazione ufficiale che i lavoratori hanno ricevuto nel primo pomeriggio di martedì 3 settembre.
Lo ha confermato alla nostra redazione Libera Maria Ciociola, delegato CGIL della zona brianzola: "La comunicazione è giunta ieri, tramite posta elettronica certificata, alle tre organizzazioni sindacali (CGIL, CISL, UIL). Il contenuto è chiaro, si parla di cessazione del contratto; è una richiesta istantanea. Siamo preoccupati."
Restano poco chiare le tempistiche che porteranno alla chiusura dello stabilimento. "Capire i tempi è fondamentale, la decisione è incontestabile, avevamo avuto il sentore che qualcosa non andasse quando l'azienda, prima della pausa estiva, non aveva rinnovato la richiesta di cassa integrazione" ribatte la sindacalista.
Nella giornata di domani è stato fissato un incontro tra i sindacati e i rappresentanti della ditta. Un incontro previsto intorno alle 10, che si terrà presso la sede di Assolombarda, in via Francesco Petrarca a Monza.
L'impresa creata nel 1934, da una rivoluzionaria idea dell'imprenditore Pasquale Valli, si era affermata dapprima in Italia per poi crescere grazie all’erede Carlo Valli che ha introdotto il concetto di “maniglia d’autore”. Inaugurando, con grande anticipo sui tempi e sulle mode, una rivoluzionaria collaborazione con alcuni dei designer e degli architetti più conosciuti al mondo.
Inizia così, con la linea Fusital, la produzione delle prime maniglie firmate. Nel 2008, la svolta, Valli entra a far parte del gruppo ASSA ABLOY, una gruppo societario svedese – che controlla 150 imprese in 70 paesi diversi – attivo nella produzione di serrature, prodotti elettromeccanici e maniglie. Operazione grazie alla quale le si sono aperte le porte dell'export su base planetaria. Nonostante questo, però, ora l'azienda chiude i battenti e lascia a casa ben 38 persone.