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Chiude il Paper Moon: saracinesca abbassata per lo storico locale di Milano

La crisi economica innescata dal coronavirus provoca un’altra vittima nel settore della ristorazione. A Milano chiude il Paper Moon, lo storico locale di via Bagutta 1, simbolo della “Milano da bere” e punto di riferimento per tantissimi vip. Oltre al Paper, in queste settimane, hanno abbassato la saracinesca anche il ristorante milanese “Oste e cuoco” dello chef Filippo La Mantia e “Attimi” di Heinz Beck.
A cura di Ilaria Quattrone
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Il Paper Moon di via Bagutta, 1
Il Paper Moon di via Bagutta, 1

Non ce l'ha fatta il Paper Moon di Milano. Lo storico locale, simbolo della "Milano da bere", è tra le vittime della crisi economica innescata dal coronavirus. Dopo anni di onorato servizio, il ristorante di via Bagutta 1, a pochi passi da piazza San Babila, ha scelto di abbassare la saracinesca. Aperto nel 1977 da Pio Galligani e dalla moglie Enrica del Rosso, il Paper è stato un punto di riferimento per tantissimi vip e starlette negli anni '80.

A dare la notizia sono gli stessi proprietari tramite un post sulla pagina ufficiale di Facebook. "La famiglia Paper Moon saluta e ringrazia tutti gli amici e i clienti che per i 43 anni passati hanno condiviso con noi tanti bei momenti nella nostra storica location di via Bagutta 1. Sicuramente ci incontreremo di nuovo…La nostra storia non finisce qui e tu ne fai parte". Fortunatamente infatti due anni fa, per festeggiare i 40 anni del locale, i proprietari avevano deciso di aprire il "Paper Moon giardino", un nuovo locale più piccolo, a pochi passi da quello storico, che continuerà a restare aperto.

Non solo il Paper, tutti i ristoranti che hanno chiuso a Milano

Il lockdown prima e l'assenza di turisti dopo hanno provocato la chiusura di tantissime attività. Molti ristoratori e commercianti, piegati dalla crisi, hanno deciso di mollare. Il Paper Moon infatti non è l'unico ad avere preso questa dura decisione. Pochi giorni fa, anche lo chef stellato Filippo La Mantia ha chiuso il suo ristorante "Oste e cuoco" di piazza Risorgimento. Il motivo? I costi di gestione. La Mantia è infatti alla ricerca di un locale più piccolo dove ripartire. Ad annunciarlo, è stato lo stesso chef, alcuni giorni fa, durante la trasmissione ‘In Onda' su La7.

"Da quando abbiamo riaperto il locale a maggio, sono venute tantissime persone a mangiare. Tutto sembrava procedere bene. Però tutte le attività collaterali del ristorante non sono più ripartite. Cene private, cene aziendali, il brunch del sabato e della domenica, le consulenze. Il mio locale è grande 1.800 metri quadrati, è molto impegnativo. Fino a febbraio scorso facevo circa 80 eventi l’anno. Ora zero. E pochissimo ripartirà. Mi sono fatto i conti in tasca. Così non si può più andare avanti. Rischio il fallimento". La Mantia ha comunque confermato che gli sono arrivate diverse proposte di apertura in altre zone anche dallo stesso assessore all'Urbanistica, Pierfrancesco Maran.

Al Paper e al locale di La Mantia, si aggiunge anche "Attimi" by Heinz Beck. Il ristorante in Piazza Tre Torri infatti non riaprirà. Già subito dopo la fine del lockdown, lo chef tre stelle Michelin, aveva espresso dubbi e perplessità sul suo locale milanese. All'epoca, Beck aveva annunciato che la riapertura sarebbe stata posticipata e che avrebbe valutato un cambio di location. La zona di City Life, infatti, sta risentendo del prolungamento dello smart working per diverse aziende e della conseguente riduzione di lavoratori che, prima del lockdwon, durante la pausa pranzo sceglievano di fermarsi nei vari ristoranti.

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