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Chiude il bistrot di Peck in Citylife, 11 milioni di visitatori non bastano: troppo smart working e pochi avventori

Dopo sei anni di attività, Peck ha chiuso definitivamente il suo terzo bistrot in Citylife. Nonostante gli oltre 11 milioni di visitatori, lo smart working negli uffici delle Tre Torri ha ridotto di troppo il numero di avventori previsto per l’ora di pranzo.
A cura di Giulia Ghirardi
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Dopo sei anni di attività, Peck ha deciso di chiudere definitivamente il suo terzo bistrot in Citylife, a Milano. Nonostante gli oltre 11 milioni di visitatori che, nel corso del 2024, sono passati per il centro commerciale, a pesare troppo per l’azienda è stato lo smart working utilizzato negli uffici delle Tre Torri che ha ridotto drasticamente il numero di avventori previsto per l'ora di pranzo.

Quello di Citylife era il terzo locale dell'azienda, dopo quello storico di via Spadari e quello di Porta Venezia, aperto con l'idea di essere "un locale votato alla ristorazione, nell'avveniristico scenario delle Tre Torri". Secondo le previsioni fatte inizialmente dall'azienda, il quartiere di Citylife doveva rappresentare, con i suoi uffici e i suoi molti punti vendita, un luogo strategico di incontro e ritrovo in pausa pranzo per centinaia di avventori. Il bistrot puntava, infatti, ad avere un posizionamento premium con un afflusso massiccio di clientela business concentrato nell'ora di pranzo.

L'ampia diffusione dello smart working come modalità di lavoro, soprattutto all'indomani del Covid, ha, però, ridimensionato drasticamente le speranze iniziali dell'azienda, riducendo la quota dei lavoratori che si trovano fisicamente in ufficio durante la pausa pranzo. Al contempo, i residenti e gli oltre 11,3 milioni di visitatori del centro commerciale non sono bastati a compensare i risultati sperati. Tutto questo ha portato la storica azienda dell'enogastronomia milanese a maturare la decisione di chiudere per sempre le saracinesche del bistrot.

«Siamo certi che questa decisione, presa in un anno di crescita del fatturato, sia la migliore per noi e che ci consentirà di essere ancora più focalizzati nella nostra continua ricerca della massima qualità», hanno riferito dall’azienda guidata dalla famiglia Marzotto.

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