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Concorsi pilotati: Massimo Galli tra gli indagati

Chiesta condanna di un anno e 10 mesi per Massimo Galli: “Favorì un suo allievo al concorso in Statale”

La Procura di Milano ha chiesto una condanna a un anno e 10 mesi per l’infettivologo Massimo Galli, che è stato accusato di aver pilotato un concorso universitario.
A cura di Ilaria Quattrone
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I pubblici ministeri di Milano Carlo Scalas e Bianca Maria Baj Macario hanno chiesto di condannare a un anno e dieci mesi l'infettivologo Massimo Galli. Il professore in pensione ed ex primario dell'ospedale Sacco, è accusato di turbativa d'asta e falso ideologico. In particolare modo gli è stato contestato di aver truccato un concorso universitario, nel 2019-2020, all'università Statale di Milano per il ruolo di professore di seconda fascia in malattie cutanee, infettive e dell'apparato digerente.

Avrebbe, in questo modo, penalizzato il candidato Massimo Puoti a favore di Agostino Riva "legato a Galli da solidi rapporti professionali e fiduciari". "Ci ha detto qui in aula che per lui ‘sarebbe stato stupefacente' trovare qualche altra domanda di partecipazione al concorso diversa dal suo allievo perché ‘è una questione di rispetto nel modo di regolare queste cose con rispetto', da parte del resto del mondo accademico, delle dinamiche di costruzioni di una scuola professorale in una certa università", ha detto il pm Scalas come riportato dal quotidiano Il Corriere della Sera. 

"Questo concorso è totalmente sporco, viziato dall’origine, perché quando sono stati buttati giù i criteri di valutazione della produzione scientifica dei futuri candidati, che devono essere stilati prima di prendere visione dei candidati, i commissari del concorso sapevano già chi aveva presentato domanda", hanno spiegato. Inoltre Galli avrebbe giudicato "di fatto la propria produzione scientifica" considerato che il 56 per cento "delle pubblicazioni presentate da Riva avevano Galli come coautore", hanno aggiunto. La sentenza arriverà probabilmente il 13 giugno.

"Un concorso identico a tutti i concorsi universitari”, ha invece detto l'ex primario al termine dell’udienza. Ha poi aggiunto che "per quanto riguarda la mia coscienza personale" si sente assolutamente tranquillo: "Non devo, non posso, non voglio entrare nel merito specifico della questione finché non sarà conclusa. Mi sono comportato così per tutto questo periodo, non cambia".

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