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Concessi i domiciliari a Stella Boggio, la donna che ha accoltellato il compagno a Bovisio Masciago

L’avvocato ha chiesto gli arresti domiciliari per Stella Boggio, la 33enne che ha accoltellato al petto il compagno Marco Magagna nell’ appartamento che condividevano a Bovisio Masciago. La donna ha ribadito di aver agito per difendersi da un’aggressione di lui, scaturita dopo una lite.
A cura di Alice De Luca
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Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Monza, durante l'udienza di convalida dell'arresto che si è svolta questa mattina, giovedì 9 gennaio, ha concesso gli arresti domiciliari a Stella Boggio, la 33enne che nella notte tra il 6 e il 7 gennaio avrebbe accoltellato al petto il compagno di 38 anni, l'operaio Marco Magagna, nell'appartamento dove i due convivevano a Bovisio Masciago, in provincia di Monza. Boggio sconterà la custodia cautelare presso l'abitazione dei genitori: una misura che secondo la difesa si adatterebbe meglio alla condizione psicologica della donna, finora incensurata.

La donna racconta di aver ucciso il compagno per difendersi

Davanti al giudice per le indagini preliminari, Boggio ha confermato la versione raccontata ai carabinieri dopo l'arresto, quando aveva raccontato di aver agito per difendersi da un'aggressione, scaturita dopo una lite sorta a causa di mesi di maltrattamenti legati a un presunto abuso di alcol da parte del convivente: "Mi sono difesa, mi stava picchiando. Non ce la facevo più. Temevo per la mia vita, non volevo ucciderlo".

I vicini di casa raccontano di urla e litigi

La coppia si era trasferita da meno di un anno al quinto piano di una palazzina in via Tonale, a Bovisio Masciago. Al vaglio degli investigatori ora ci sono anche le testimonianze dei vicini di casa, che hanno raccontato di frequenti e rumorosi litigi tra i due coniugi. "Erano discussioni continue, a voce altissima", hanno detto agli inquirenti del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Desio. "Non erano normali litigi. Ma mai si poteva pensare a un esito simile".

Nessuno dei due avrebbe sporto denuncia nei mesi scorsi

Nei mesi scorsi i diverbi sono stati tanto frequenti e violenti da spingere i dirimpettai della coppia a chiamare più volte il 112 e a scrivere una lettera di protesta all'amministratore del condominio per le urla che provenivano dall'appartamento vicino. Sembra, tuttavia, che nessuno dei due coniugi abbia voluto sporgere denuncia nei confronti del compagno o abbia chiesto l'intervento delle forze dell'ordine durante una di queste liti. "Si sentivano le urla – ha raccontato un altro inquilino del palazzo – lei però era il più delle volte sorridente, sembrava solo un po' stressata. Quando li incrociavi insieme apparivano tranquilli".

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