Chiesti 15 anni per Tiziana Morandi, la Mantide della Brianza: “Le sue vittime potevano morire”
Una pena di 15 anni di reclusione e tre di libertà vigilata come ulteriore misura di sicurezza una volta concluso il periodo di detenzione. È quanto ha chiesto il pm della Procura di Monza Carlo Cinque per Tiziana Morandi, nota ormai alle cronache come la "Mantide della Brianza": la 48enne di Roncello (Monza e Brianza) dal luglio 2022 è detenuta nel carcere di San Vittore a Milano con l'accusa di aver sistematicamente narcotizzato e derubato una decina di uomini di età compresa tra i 27 e gli 84 anni. La sentenza è attesa per il primo dicembre.
"Oggi celebriamo un processo per rapina e lesioni, ma che non sia morto nessuno è solo frutto del caso", ha precisato l'accusa. Sono stati svariati i casi, infatti, di persone che dopo gli incontri con Tiziana Morandi "si sono messe alla guida in stato di semi incoscienza, altre cadute dalla bici, gente che è andata a sbattere in macchina, anziani drogati”. La difesa, nel frattempo, aveva chiesto una perizia psichiatrica per Tiziana Morandi, ma la richiesta è stata respinta dal collegio giudicante.
La 48enne, secondo quanto emerso dalle indagini, aveva messo in campo una vera e propria strategia per circuire le proprie vittime. Con metodi che, a seconda dell'età degli uomini presi di mira, cambiavano di volta in volta: agli anziani la donna, che sul web pubblicizzava la propria attività di massaggiatrice tramite profili social dalle foto pesantemente ritoccate, raccontava di essere impegnata in raccolte fondi a favore dei bambini malati; ai più giovani, invece, proponeva inviti a cena o incontri per bere un drink.
Identico, in entrambi i casi, l'epilogo. La 48enne, imputata oggi di 21 capi d'accusa, narcotizzava le prede sciogliendo benzodiazepine (ottenute attraverso ricette false) all'interno di cocktail e bevande calde, sottraendo poi loro gioielli d'oro, oggetti personali e carte di credito mentre erano incoscienti.