Chiari (Brescia) è la Capitale italiana del libro 2020: la decisione del governo
In un momento in cui tutta l'attenzione è purtroppo nuovamente concentrata sulla pandemia di Coronavirus, e in particolare sulla ripresa dei contagi in Italia, per una delle regioni più colpite arriva anche una bella notizia. Il Consiglio dei ministri ha infatti nominato Chiari, in provincia di Brescia, "Capitale italiana del libro" per l'anno 2020.
A Chiari da 18 anni si tiene un'importante rassegna sulla Microeditoria
La cittadina bresciana, che conta poco più di 19mila abitanti, ospita ormai da diversi anni la "Rassegna della Microeditoria", appuntamento annuale dedicato alle piccole e piccolissime case editrici italiane. Quella di quest'anno, che si terrà con modalità particolari per via del virus, sarà la 18esima edizione della manifestazione e si terrà dal 15 al 18 novembre, salvo cambiamenti dell'ultimo momento, senza stand ma anche con eventi in presenza previa prenotazione obbligatoria.
Chiari è la prima Capitale italiana del libro
È stato proprio quest'importante appuntamento annuale a consentire a Chiari di aggiudicarsi il primo titolo di Capitale italiana del libro. Si tratta infatti di una novità introdotta solo lo scorso febbraio dalla legge n.15 del 13/02/2020 sul sostegno alla lettura e all'editoria. Per Chiari non si tratta solo di un titolo dall'importante valore simbolico: la Capitale italiana del libro, infatti, riceverà un finanziamento di 500mila euro per realizzare alcuni progetti, come avviene anche per altri "titoli" come la "Capitale italiana della cultura". A proporre Chiari quale Capitale italiana del libro è stato il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini nel corso del Consiglio dei ministri che si è tenuto questa notte. Al termine della seduta la decisione è stata ufficializzata con un comunicato stampa di Palazzo Chigi.