Chiara Ferragni indagata per truffa aggravata, a gennaio la Procura deciderà se archiviare o meno le accuse
A gennaio la Procura di Milano prenderà una decisione nell'ambito dell'inchiesta per truffa aggravata relativa ai casi del pandoro Pink Christmas e le uova di Pasqua Dolci Preziosi che vede tra gli indagati anche l'imprenditrice digitale Chiara Ferragni.
Le indagini sono state chiuse lo scorso ottobre. Nei giorni scorsi il pubblico ministero Cristian Barilli e il procuratore aggiunto Eugenio Fusco si sono confrontati con gli avvocati che difendono tutti gli indagati.
Oltre ai legali di Ferragni, hanno parlato anche con quelli dell'ex collaboratore di Ferragni, Fabio Damato, con gli avvocati di Alessandra Balocco, amministratrice delegata dell'azienda piemontese, e di Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-Id. Tranne quelli di Damato, tutti gli altri hanno depositato memorie difensive.
I legali di Ferragni, Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, hanno ribadito che la loro assistita non ha commessa alcuna truffa. Inoltre hanno specificato che sul fronte amministrativo ha effettuato versamenti all'ospedale Regina Margherita di Torino e all'associazione Bambini delle fate: "La vicenda non ha alcuna rilevanza penale e i profili controversi sono già stati affrontati e risolti". Contestano inoltre la procedibilità d'ufficio della presunta truffa in assenza di querele di singoli consumatori, legata soprattutto all'aggravante della "minorata difesa" in quanto i presunti raggiri sarebbero stati commessi online.
I magistrati decideranno quindi se chiedere il rinvio a giudizio per citazione diretta o se chiudere la vicenda processuale domandando l'archiviazione.