Caso Balocco-Ferragni, anche la Procura di Trento apre un’indagine dopo Milano, Cuneo e Prato
Dopo Milano, Prato e Cuneo anche la Procura di Trento apre un fascicolo esplorativo sul caso pandoro Balocco che ha travolto Chiara Ferragni. Si tratta sempre di un‘indagine senza ipotesi di reato né indagati, che arriva dopo l’esposto presentato dal Codacons in seguito alla multa milionaria dell’Antitrust che ha sanzionato le società dell’influencer per "pratica commerciale scorretta".
Secondo l'Autorità garante della concorrenza e del mercato l'imprenditrice digitale avrebbe infatti fatto intendere ai consumatori che acquistando il pandoro Balocco Pink Christmas avrebbero contribuito a una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino, in realtà già effettuata dalla sola Balocco mesi prima- e fissata in soli 50mila euro, contro il milione e oltre che le aziende riconducibili a Ferragni avrebbero in realtà guadagnato dall'operazione commerciale.
Sulla vicenda, al momento, indagano Procure sparse per tutta Italia: il tutto dopo l'azione del Codacons, che ha presentato esposti per ipotesi di truffa aggravata in ben 104 magistrature differenti. Qualora le indagini dovessero però proseguire e prospettare le stesse ipotesi di reato nelle varie province, essendo unico il fatto, le varie inchieste confluirebbero in un unico procedimento.
E quindi? A quel punto toccherà stabilire la competenza territoriale del caso – che molto probabilmente ricadrebbe sulla sola Milano, dove l'imprenditrice digitale risiede e dove hanno sede le società di Chiara Ferragni coinvolte nello scandalo del pandoro benefico di Balocco (Fenice Srl e TBS Crew).