Chiara Ferragni andrà a processo per truffa aggravata per il caso pandoro e uova di Pasqua
Dopo mesi e mesi di indagini la Procura ha deciso: Chiara Ferragni è stata rinviata a processo per truffa aggravata legata alla vendita del "Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni" prodotto dalla Balocco e firmato insieme all'influencer, nel Natale 2022 e per le "Uova di Pasqua – Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate" prodotto a Pasqua 2021 e 2022. Oltre lei, sono stati rinviati a giudizio l'ex braccio destro Fabio Damato, l'amministratrice delegata Alessandra Balocco e l'imprenditore Franco Cannillo di Dolci Preziosi.
Secondo l'accusa, nella campagna commerciale sarebbe stato lasciato intendere che acquistando il pandoro, si sarebbe sostenuta la ricerca sull'osteosarcoma e sarcoma di Ewing per comprare un nuovo macchinario, ma in realtà la somma era stata già stanziata. La stessa cosa sarebbe accaduta durante la campagna promozionale delle uova di Pasqua Dolci Preziosi. Il decreto di citazione diretta è stato notificato stamattina agli avvocati e l'udienza predibattimentale sarà il 23 settembre.
I pubblici ministeri hanno indicato come "persone informate sui fatti", e quindi come testimoni, otto consumatori, sei investigatori del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, quattro della guardia di Finanza di Bari, sette testi tra persone dello staff di Ferragni e due rappresentanti di associazioni. Non sono invece indicate persone offese.
Le persone che facevano parte dello staff dovranno riferire sulla "genesi e lo sviluppo della campagna promozionale dei prodotti", "sui rapporti tra le società coinvolte", sulle "richieste pervenute ai consumatori", e sui "centri decisionali delle rispettive aziende". Gli otto acquirenti e le due associazioni dovranno invece parlare dell'impatto "della comunicazione relativa all'attività benefica sulla decisione di acquisto".
Caso pandoro Balocco, Chiara Ferragni denunciata dall’Antitrust
La prima autorità a sollevare il problema per "pubblicità ingannevole" era stata l'Antitrust che ha poi multato l'influencer per un milione di euro. Chiara Ferragni, tramite i suoi avvocati, ha rinunciato al ricorso e ha pagato la sanzione. Si è invece avvalsa del ricorso amministrativo l'azienda dolciaria Balocco Spa che era stata sanzionata con 420mila euro.
Nei suoi confronti il Tar ha accolto una richiesta di rinvio "a data da destinarsi" proposta dagli avvocati. Per quanto riguarda invece le uova di Pasqua, l'Antitrust aveva trovato un accordo con Chiara Ferragni che ha versato 1,2 milioni di euro all'associazione I bambini delle fate. In cambio l'autorità non ha portato avanti il procedimento.
Balocco-Ferragni, le denunce del Codacons
Intanto sul caso pandoro erano state presentate le prime denunce del Codacons, l'associazione dei consumatori che si era schierata fin da subito verso chi aveva comprato il pandoro rosa di Balocco e Ferragni. Il mese scorso però tra Ferragni e Codacons è arrivato l'accordo: stando a quanto deciso, l'influencer si è detta pronta a risarcire i consumatori e a donare 200mila euro in beneficenza a favore delle donne vittime di violenza. Inoltre Chiara Ferragni risarcirà ogni consumatore con 150 euro. Nel dettaglio questo ultimo accordo prevede:
Il versamento, da parte di Chiara Ferragni, di una somma di denaro destinata al risarcimento dei consumatori rappresentati dal Codacons e dall'Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi che avevano acquistato il pandoro "Pink Christmas", e di un ulteriore importo per il rimborso delle spese legali sostenute dalle predette associazioni nell'ambito dei vari procedimenti giudiziari. Il Codacons e l'Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi nei prossimi giorni contatteranno i consumatori che si erano rivolti alle stesse associazioni per mettere a loro disposizione il risarcimento. Parte integrante dell'accordo è la donazione che verrà effettuata, da Chiara Ferragni, di una somma di euro 200.000 a favore di un ente scelto d'intesa da Chiara Ferragni ed il Codacons, con preferenza accordata ad iniziative che supportino le donne vittime di violenza. Chiara Ferragni è da sempre particolarmente sensibile al tema.
Mancava la decisione della Procura, che ha affidato il caso al pubblico ministero Eugenio Fusco. Mancava decidere il procedimento penale, quello più importante. E ora è arrivata anche questa decisione.