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Caso Chiara Ferragni

Chiara Ferragni a giudizio per truffa aggravata: quanto le sono costati i casi Pandoro e Uova di Pasqua

Al momento Chiara Ferragni – tra risarcimenti, sanzioni e gesti di beneficenza – ha speso in tutto 3,4 milioni di euro per il caso pandoro e uova di Pasqua. Ora con il rinvio a giudizio, i costi potrebbero ancora salire.
A cura di Giorgia Venturini
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Dopo un anno dallo scoppio del caso Pandoro-gate e uova di Pasqua, la Procura di Milano ha deciso per il rinvio a giudizio per Chiara Ferragni con l'accusa di truffa aggravata. Questa mattina è stato notificato il decreto di citazione e la prima udienza è stata fissata per il 23 settembre. C'è ancora tempo per gli avvocati difensori Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana per capire come procedere.

Dopo la notizia l'influencer, in una dichiarazione diffusa dal suo ufficio stampa, ha precisato: "Credevo sinceramente che non servisse un processo per dimostrare di non aver truffato nessuno. Convivere per ancora chissà quanto con questa accusa, che ritengo del tutto ingiusta, pesa su di me e, di riflesso, sulla mia famiglia e sulle persone con cui lavoro. Sono però serena e ancor più determinata, certa che la mia innocenza verrà pienamente dimostrata". Rinviati a giudizio anche gli altri indagati: Alessandra Balocco, a capo dell'omonima impresa dolciaria, Franco Cannillo di Dolci Preziosi e l'ex general manager di Chiara Ferragni Fabio Maria Damato.

Inizialmente le indagini si sono concentrate sul pandoro Pink Christmas, prodotto dalla Balocco e firmato insieme all'influencer, nel Natale 2022: secondo l'accusa nella campagna commerciale sarebbe stato lasciato intendere che acquistando il pandoro si sarebbe sostenuta la ricerca sull'osteosarcoma e sarcoma di Ewing per comprare un nuovo macchinario all'ospedale Regina Margherita di Torino. In realtà però la somma era stata già stanziata. La stessa cosa sarebbe accaduta durante la campagna promozionale delle uova di Pasqua Dolci Preziosi.

Bisognerà attendere settembre per capire se ci sarà qualcuno pronto a costituirsi parte civile e se i legali dell'influencer chiederanno di procedere con un rito speciale. Al momento però una cosa è certa: a Chiara Ferragni il caso pandoro e uova di Pasqua è costato non poco. Ma quanto?

Per ora Chiara Ferragni – tra risarcimenti, sanzioni e gesti di beneficenza – ha speso in tutto 3,4 milioni di euro. Poco dopo lo scoppio del pandoro-gate, a inizio dello scorso anno, Chiara Ferragni aveva donato un milione all'ospedale di Torino. Il primo ente a intervenire sulla vicenda era stato l'Antitrust parlando di "pubblicità ingannevole" sul caso pandoro, firmato Ferragni e Balocco: per l'influencer era arrivata una sanzione da un milione di euro, che ha già pagato rinunciando al ricorso. Cosa che invece non ha fatto la Balocco che si è rivolta al Tar. L'Antitrust, successivamente, aveva iniziato anche a indagare sul caso delle uova di Pasqua. L'autorità garante della concorrenza e del mercato poi aveva chiuso il suo fascicolo trovando un accordo con l'influencer: Chiara Ferragni aveva versato 1,2 milioni di euro all'impresa sociale "I Bambini delle Fate", precisando sui social che "non è una sanzione ma una donazione".

Poi a dicembre era arrivato anche l'accordo con il Codacons: Chiara Ferragni dovrà donare 200mila euro in beneficenza a favore delle donne vittime di violenza. Inoltre, risarcirà ogni consumatore con 150 euro. Nel dettaglio, il comunicato citava così: "Il versamento, da parte di Chiara Ferragni, di una somma di denaro destinata al risarcimento dei consumatori rappresentati dal Codacons e dall'Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi che avevano acquistato il pandoro "Pink Christmas", e di un ulteriore importo per il rimborso delle spese legali sostenute dalle predette associazioni nell'ambito dei vari procedimenti giudiziari. Il Codacons e l'Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi nei prossimi giorni contatteranno i consumatori che si erano rivolti alle stesse associazioni per mettere a loro disposizione il risarcimento".

E ancora: "Parte integrante dell'accordo è la donazione che verrà effettuata, da Chiara Ferragni, di una somma di euro 200.000 a favore di un ente scelto d'intesa da Chiara Ferragni ed il Codacons, con preferenza accordata ad iniziative che supportino le donne vittime di violenza. Chiara Ferragni è da sempre particolarmente sensibile al tema". In cambio il Codacons ha provveduto a ritirare le querele. Anche in questo caso la Balocco non ha concordato nessun accordo. 

Fino ad ora quindi a Chiara Ferragni il caso pandoro e uova di Pasqua sono costati 3,4 milioni di euro. A questi da settembre verrà aggiunti il costo del processo: durante il procedimento penale potrebbe essere chiesto un risarcimento che spetterebbe alle parti civili. Resta ora da capire se ci saranno o meno parti civili che si presenteranno in Tribunale. Da tenere in considerazione che il Codacons dopo l'accordo potrebbe aver rinunciato non solo alle querele ma anche a presentarsi in aula il prossimo 23 settembre.

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