Chi sono le persone più a rischio vaiolo delle scimmie in Lombardia: i dati della Regione
La Lombardia è tra le regioni d'Italia con il più alto numero di casi di vaiolo delle scimmie. E mentre il Ministero della Salute sta valutando possibili quarantene e vaccini, Regione Lombardia ha fatto gli ultimi calcoli: al 5 agosto i casi sono 269, di cui solo un paziente è femmina. Tutti gli altri si trattano di uomini. Da Palazzo della Regione hanno tracciato anche una classificazione in base all'età: il 48 per cento dalle persone affette dal vaiolo delle scimmie ha un'età compresa tra i 30 e i 39 anni, il 28 per cento tra i 40 e i 49 anni, il 13 per cento tra i 20 e i 29 anni e il 9 per cento tra i 50 e i 59 anni. Via via le altre fasce di età hanno percentuali più basse.
Dove sono i casi più diffusi di vaiolo delle scimmie in Lombardia
La provincia più a rischio è (ovviamente) quella più popolata. A Milano si contano 198 pazienti. La seconda provincia con più casi è Varese: qui Ats Insubria ha registrato 18 casi. E ancora: Ats Brianza 15 casi, Ats Bergamo 14, Ats Pavia 8, Ats Brescia 5 e Ats Valpadana 6. Dati che sono ora sotto controllo. Così come i pazienti: la maggior parte hanno febbre ma pochi sono ospedalizzati. Regione Lombardia ha fatto sapere che la situazione "non è grave" anche se merita tutta l'attenzione del caso perché "i contagi sono in costante crescita". E proprio in questi giorni Regione ha attivato una task force per monitorare la diffusione del contagio.
Il vaiolo delle scimmie è emergenza sanitaria pubblica
Il vaiolo delle scimmie non preoccupa solo Regione Lombardia: l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo scorso 23 luglio ha dichiarato il vaiolo delle scimmie un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (PHEIC). Il timore è che il virus finisca per insediarsi in serbatoi animali in altre parti del mondo, da cui gli esseri umani potrebbero essere infettati ripetutamente. Il virus è già molto diffuso nei vari Stati dell'Africa Occidentale e Centrale dove si nasconde nei piccoli roditori che possono a loro volta trasmetterlo all'uomo. Oggi la trasmissione da persona a persona non è esclusa: il contagio può avvenire attraverso il contatto con fluidi corporei come le goccioline salivari o respiratorie oppure oggetti contaminati.