Chi sono i sindaci lombardi che hanno firmato la lettera per far restare Draghi al Governo
Che la crisi del governo Draghi possa avere ripercussioni anche, se non soprattuto, sulla Lombardia è chiaro a tutti. Innanzitutto perché crea una forte instabilità che, inevitabilmente, si ripercuoterà sui bilanci delle singole città, che hanno sempre più bisogno di un'interlocuzione con il Governo per amministrare le proprie casse. Poi perché Milano deve necessariamente raddrizzare il tiro sulla preparazione delle Olimpiadi e infatti il premier era pronto a entrare direttamente nella fondazione. In ultimo perché rischia di far saltare la possibile alleanza fra Pd e M5S per le prossime elezioni regionali.
Per tutti questi motivi anche diversi sindaci della Lombardia hanno deciso di firmare la lettera che molti amministratori locali hanno redatto per convincere Draghi ad andare avanti nell'azione di governo.
I sindaci lombardi pro Draghi
Il primo dei sindaci lombardi a firmarla è stato quello di Milano. Nonostante in passato avesse avuto un aspro confronto con il Presidente del Consiglio, in merito ai fondi stanziati dal Governo per il bilancio 2023 del Comune di Milano, Beppe Sala ha subito aderito all'iniziativa. Ad aprile Sala disse di non avere "fiducia in un governo che non aiuta Milano". Ma poi quei fondi sono arrivati e ora il primo cittadino milanese è pronto alle barricate pur di difendere Draghi.
Insieme a lui c'è il sindaco di Bergamo: anche Giorgio Gori risulta, infatti, fra i primi firmatari della lettera indirizzata al premier. L'esponente del Partito democratico è, infatti, da sempre un sostenitore dell'avvicendamento a Palazzo Chigi fra Giuseppe Conte e Mario Draghi e di sicuro ora non avrebbe appoggiato l'iniziativa del nuovo leader dei 5Stelle. Fra i due ancora sussistono incomprensioni legate all'iniziale gestione della pandemia.
In seconda battuta si è aggiunto anche il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, anche lui in quota Pd. Non figura, infatti, fra i primi firmatari, ma in un'intervista al Giornale di Brescia ha dichiarato: "Noi Comuni siamo nel pieno della progettazione e della realizzazione delle opere legate al Pnrr e abbiamo bisogno di una legislazione di sostegno, di un Governo che interloquisca con il sistema degli enti locali in maniera solida".
Anche il neo-eletto sindaco di Monza, Paolo Pilotto, ha aderito – seppur tardivamente – alla lettera. "In questo momento – ha spiegato – le nostre città, alle prese con una complicata congiuntura e economica e sociale, hanno bisogno di un riferimento autorevole a Roma. Non è il momento dei distinguo ma quello delle alleanze, seppur faticose".
Nei prossimi giorni se ne potrebbero aggiungere altri, visto che dai primi 11 firmatari in poche ore si è già arrivati a 110 in tutta Italia.