Chi sono i giovani autori dell’inno olimpico Milano Cortina 2026: “Abbiamo realizzato il nostro sogno”
"Fino all'alba" è il brano scelto come inno ufficiale delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Il brano era stato presentato per la prima volta allo scorso Festival di Sanremo dove era stato interpretato da Arisa: gli italiani hanno avuto poi settimane per collegarsi alla piattaforma online ed esprimere la propria preferenza. Alla fine "Fino all'alba" ha vinto con una percentuale del 72 per cento vincendo sul brano "Un po' più in là", cantato invece da Malika Ayane sempre al Festival. Ma chi sono gli autori dell'inno che tra quattro anni sentiremo cantare per tutta Milano?
A comporre musica e parole sono due ragazzi: Francesco Marrone e Giulio Gianni del Corpo Musicale "La Cittadina" di San Pietro Martire di Seveso, paese della provincia di Monza e Brianza. Nonché studenti del Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano. "È proprio un sogno che si avvera. Vedere la nostra musica arrivare in alto", spiegano a Fanpage.it i due ragazzi. "Il nostro obiettivo era quello di fare impersonificare tutti gli ascoltatori in quel ragazzo di cui raccontiamo nella canzone. Un ragazzo che come noi è pieno di grandi sogni e che non vuol fare altro che avverarli, esattamente come noi due". Poi Gianni racconta come è iniziata questa grande esperienza: "È iniziato tutto da un pomeriggio di settembre quando un nostro compagno di scuola ci ha fatto notare il bando per l'inno olimpico. Così ci siamo buttati in questa avventura". I due giovani compositori scrivono prima la musica, poi le parole: "Abbiamo pensato a quella che poteva essere la colonna sonora per una Olimpiade, quindi qualcosa che unisce tanti popoli. Quando lo sport è sano? Quando vivi i principi delle Olimpiadi. Quando si è piccoli, quando non si pensa a vincere o alle medaglie ma semplicemente si gioca per il giusto di divertirsi".
Per settimane si sono impegnati per realizzare il loro sogno: "Quando Giulio mi ha chiamato per dirmi che avevamo vinto – racconta Francesco -, non ci volevo nemmeno credere. Poi ho iniziato a rendermi conto che tutto questo era realtà e che eravamo riusciti a trasmettere un'emozione. A far vedere quanto forte era il nostro messaggio, questa è stata la ricompensa più bella di tutte". E poi conclude: "Non sappiamo cosa accadrà tra 4 anni. Speriamo di essere sulle piste da sci anche noi sicuramente a sentire il nostro inno".