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Covid 19

Chi sono i “fragili” che saranno vaccinati contro il Covid dalla prossima settimana in Lombardia

Regione Lombardia fa sapere che da settimana prossima inizierà a vaccinare contro il Covid anche le persone con fragilità. La vaccinazione avverrà nella struttura ospedaliera che le ha in cura e l’unico vaccino preso in considerazione per loro sarà il Pfizer. Ma chi entra in questa categoria? Finora il direttore generale del Welfare Giovanni Pavesi ha parlato di malati oncologici.
A cura di Giorgia Venturini
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"Da settimana prossima daremo il via alle vaccinazioni per i più fragili". Lo annuncia il direttore generale del Welfare di Regione Lombardia Giovanni Pavesi durante la conferenza stampa di oggi mercoledì 10 marzo a Palazzo Lombardia. Ancora tre giorni dunque e verranno sottoposti al vaccino oltre 350mila cittadini lombardi con fragilità, ma dalla giunta Fontana devono ancora specificare chi entrerà in questa categoria. Finora il direttore Pavesi in conferenza stampa si è sbilanciato parlando solo di malati oncologici: "Questi verranno vaccinati nella struttura ospedaliera che li ha in cura – continua a spiegare Pavesi -. Questo per una questione di sicurezza". Da Regione Lombardia fanno sapere che ai pazienti fragili verranno destinati solo i vaccini Pfizer, ad oggi l'unico vaccino adatto a questa categoria.

Ecco chi sono i "fragili"

Ancora pochi giorni e anche per loro arriverà la prima dose. Ma a loro chi? Chi potrà prenotare il vaccino? Regione Lombardia fa sapere che seguirà le linee guida del piano nazionale. A stabilire le categorie di cittadini da vaccinare dopo gli operatori sanitari e gli anziani over 80 è un documento governativo. I parametri presi in considerazione sono l’età e la presenza di patologie che rappresentano le variabili principali di correlazione con la mortalità per Covid-19. Ovvero, chi soffre di malattie respiratorie, malattie cardiocircolatorie, condizioni neurologiche e disabilità (fisica, sensoriale, intellettiva, psichica), chi ha il diabete, chi soffre di fibrosi cistica, hiv, insufficienza renale, ipertensione arteriosa, malattie autoimmuni o immunodeficienze primitive, malattia epatica, malattie cerebrovascolari e patologia oncologica. E ancora: sindrome di down, trapianto di organi e di cellule staminali. Fino a chi soffre di obesità. Resta ora da capire se Regione Lombardia prenderà questa lista come riferimento e se terrà conto anche di altre categorie ritenute ugualmente "fragili" ma che nulla hanno a che vedere con le condizioni di salute. Basti pensare ai senza fissa dimora.

Le famiglie con figli con disabilità hanno diffidato Regione Lombardia

L'annuncio di Regione Lombardia arriva tre giorni prima lo scadere della diffida presentata alla giunta Fontana dalle famiglie con figli con disabilità. L'associazione "Nessuno Escluso" chiede appunto di inserire "senza ulteriori indugi la categoria delle persone con disabilità e i relativi caregivers, chi si prende cura della persona con disabilità, nel piano vaccinale lombardo", si legge nel documento inviato lo scorso 4 marzo a Palazzo della Regione e che attende ancora risposta. L'associazione precisa a Fanpage.it che avrà pazienza per dieci giorni, "in assenza di ottemperanza provvederemo ad agire innanzi l'autorità giudiziaria competente". Giorni che scadranno domenica 14 marzo e "già lunedì noi ci presenteremo in Procura per un esposto", spiega Fortunato Nicoletti dell'associazione "Nessuno Escluso" e presidente del Comitato famiglie disabili lombarde. Nel dettaglio, "noi non chiediamo che vengano vaccinati i nostri figli perché la maggior parte è minorenne, ma i caregivers, ovvero quelle persone che assistono i disabili 24 ore su 24. Possono essere degli operatovi o anche noi genitori. Questo perché non possiamo permetterci di portare in casa il virus. Oltre al fatto che nel caso in cui risultassero contagiati gli operatori o noi genitori, chi si occuperebbe dei nostri figli?", conclude Nicoletti. Proprio questo pomeriggio l'assessore Letizia Moratti ha fatto sapere che a Palazzo della Regione si riunirà un comitato tecnico per decidere come procedere con le vaccinazioni per i caregivers.

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