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Chi erano i due operai morti nel container dopo aver acceso un braciere per riscaldarsi

Si chiamavano Said Salah Ibrahim Abdelaziz, 25 anni, e Samir Mohamed Said, 29 anni, ed erano entrambi egiziani. Sono loro i giovanissimi operai trovati senza vita stamattina dentro un container a Moltrasio (Como)
A cura di Francesca Del Boca
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Cantiere (foto di repertorio)
Cantiere (foto di repertorio)

Si chiamavano Said Salah Ibrahim Abdelaziz, 25 anni, e Samir Mohamed Said, 29 anni, ed erano entrambi egiziani. Sono loro i giovanissimi operai trovati senza vita stamattina dentro un container da un collega: si erano rifugiati lì dentro per passare la notte, e sono stati uccisi dalle esalazioni di monossido di carbonio sprigionato dal braciere che avevano acceso per scaldarsi

In Italia da poco per lavoro

La scoperta dentro un cantiere di Moltrasio (Como). I due, arrivati da poco dall'Egitto e residenti nel Milanese, si trovavano lì per costruire ville di lusso sul lago di Como.

La notte dentro al container

Perché però si trovavano dentro un container anche di notte? Perché dormivano lì dentro?

L'ipotesi più probabile è che i due, avendo finito di lavorare tardi e non abitando in zona, come da un mese a questa parte avessero deciso di fermarsi per la notte dentro un container del cantiere. Lo confermerebbe un collega dei due, che a Il Corriere della Sera ha raccontato: "I primi giorni di lavoro facevano il tragitto da casa al cantiere con me, poi hanno chiesto di poter stare a dormire a Moltrasio, nella casetta, per evitare gli spostamenti". Probabilmente per risparmiare qualche soldo.

Il braciere per scaldarsi

E così, a un certo punto, viste le temperature autunnali (scese ieri fino 11 gradi), per scaldarsi i due avrebbero deciso di accendere un piccolo braciere dentro quella che ormai era la loro stanza per la notte.

Letali, dunque, le esalazioni di monossido di carbonio in un ambiente chiuso, senza ricircolo d'aria.

La sicurezza dei lavoratori

"In un paese civile non può accadere che si dorma in una baracca di cantiere" denunciano intanto le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil di Como, che per domani mattina hanno organizzato un presidio davanti alla Prefettura della città. "È una situazione non rispettosa delle più elementari norme di igiene e sicurezza, nonché della dignità della persona. Morire in quelle condizioni è terribile e insensato".

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